Tu sei qui: CronacaEnnesimo femminicidio a Trapani: uccide l'ex compagna e poi si toglie la vita
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 7 settembre 2023 18:41:03
Ennesimo femminicidio questa volta nel trapanese dove un uomo ha ucciso l'ex compagna con cui avevano una bambina e, poco dopo, si è suicidato.
La donna, Marisa Leo, aveva 39 anni ed era attiva nell'ambito della lotta alla violenza di genere, lavorava come direttrice marketing e comunicazione in un'azienda vinicola "Colomba bianca" che in un post sui social la ricorda, così:
"Ciao Marisa, eri e sarai luce.
È stata strappata alla vita Marisa Leo, responsabile marketing e comunicazione di Colomba Bianca.
Donna del vino, madre premurosa e ispiratrice delle nostre cantine.
Mente e braccio di scelte di successo, colonna portante di progetti internazionali per la filiera vitivinicola italiana, visionaria comunicatrice nel mondo dei vitigni made in Sicily. Era attiva contro la violenza di genere. È inesplicabile immaginare una nuova vendemmia senza Lei. Siamo sgomenti. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la perdita che subisce la famiglia di Marisa, di cui ci sentiamo parte integrante anche noi."
L'assassino, ed ex compagno di Marisa, Angelo Reina di 42 anni, gestiva un vivaio di famiglia nelle campagne del Marsalese.
Da una relazione con la Leo era nata una bambina, ma i due non stavano più insieme da anni.
Dopo la separazione pare che la tormentasse di continuo: originario di Valderice, l'ha uccisa a colpi di arma da fuoco dopo averle dato appuntamento nell'azienda di famiglia, in contrada Farla al confine tra Mazara e Marsala.
Poi giunto su un viadotto all'ingresso di Castellammare del Golfo si è tolto la vita con un colpo di arma da fuoco. A trovare il corpo è stata la polizia stradale. Indaga la squadra mobile di Trapani.
In un post Domenico Venuti, sindaco di Salemi, città del trapanese di cui era originaria Marisa, ha scritto queste parole:
"La nostra comunità è sconvolta da quanto accaduto. Non ci sono parole per descrivere il dolore per una tragedia assurda e inaccettabile. Esprimo il cordoglio e la vicinanza alla famiglia a nome mio, dell'amministrazione e di tutta la città di Salemi. Ci stringiamo ai familiari nel ricordo di una ragazza solare che amava la vita. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino a Salemi: è necessario accendere i riflettori su un fenomeno inaccettabile e insopportabile come ilfemminicidio. Ciao Marisa...".
Sul femminicidio sono intervenuti anche Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani, e Delia Altavilla, responsabile coordinamento Donne Cisl Palermo Trapani, che hanno commentato così:
"Siamo davvero in stato di emergenza, la violenza contro le donne fra le mura domestiche e fuori, sembra dilagare in modo sconvolgente nelle nostre città, bisogna costruire un fronte unico contro questi fenomeni, creare politiche adeguate che consentano alle vittime di uscire dall'incubo, sostenere di più i centri antiviolenza, che spesso si sostituiscono alle istituzioni nell'affiancamento in questo percorso di liberazione e serve fare una seria prevenzione attraverso centri di recupero e riabilitazione che agiscano sugli uomini.
L'ennesimo caso di femminicidio e suicidio, stavolta avvenuto nel trapanese tra Marsala e Mazara.
Siamo vicini alle famiglia dela vittima. Tra i gravissimi fatti di violenza emersi a Palermo, che confermano che spesso il male si nasconde proprio fra le mura domestiche e quelli che hanno confermato quanto fra i giovani dilaghi troppi la prevaricazione e l'abuso senza il minino ritegno, appare chiaro che il tema del contrasto alla violenza deve diventare priorità delle istituzioni, del mondo sociale, delle scuole dove si forma buona parte della coscienza delle future generazioni", aggiungono.
La Piana e Altavilla concludono "servono i centri di ascolto, servizi adeguati, politiche formative e di integrazione reali che intercettino i bisogni e non continuino a proporre percorsi preconfezionati e che davvero mirino a fare prevenzione, a fare educazione sentimentale ponendo come prioritario il rispetto dell'altro, perché questo clima ha man mano fatto perdere il valore delle relazioni tra le persone. Le vittime quindi spesso sono considerate alla stessa stregua di oggetti. Bisogna fare di più per tutelare le vittime che hanno bisogno di una società pronta a 'salvarle'
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