Tu sei qui: CronacaForio d'Ischia, sequestro per gravi abusi edilizi e ambientali su area a tutela integrale
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 21 luglio 2025 17:47:47
Un nuovo provvedimento di sequestro preventivo è stato eseguito nel Comune di Forio d'Ischia, al termine di un'articolata indagine coordinata dalla Sezione 'Edilizia e Ambiente' della Procura della Repubblica di Napoli, e condotta dalla Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Napoli.
Il sito, già in passato oggetto di provvedimenti giudiziari per gravi violazioni edilizie e ambientali, è stato nuovamente sottoposto a sequestro per una serie di illeciti urbanistici e paesaggistici, tra cui: lottizzazione abusiva a scopo edificatorio, costruzioni in area soggetta a vincolo paesaggistico e rischio frana, occupazione del demanio marittimo, creazione di discarica abusiva e distruzione di bene paesaggistico, quest’ultima rientrante tra i più gravi reati in materia ambientale.
Le indagini hanno evidenziato che le opere abusive, compresi scavi profondi e trasformazioni del costone roccioso, sono proseguite ininterrottamente dagli anni Ottanta fino ai giorni nostri. Il tutto in assenza di qualsiasi titolo abilitativo e in palese violazione delle norme urbanistiche, ambientali e idrogeologiche, con gravi ripercussioni anche per la pubblica incolumità.
I militari hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a tutti gli indagati - proprietari delle particelle interessate, gestori e soci dell’impresa coinvolta – ed eseguito la misura cautelare reale, informando anche gli enti pubblici per gli atti di competenza.
Il sito interessato copre una superficie di circa 25.000 metri quadri e una volumetria abusiva di oltre 3.600 metri cubi. Le lavorazioni hanno incluso la realizzazione di cunicoli, piscine, terrazzamenti, grotte artificiali e nuovi tracciati, in un contesto paesaggistico di particolare pregio e delicatezza.
Gli scarti dei lavori – pari a circa 800 metri cubi – venivano smaltiti illegalmente lungo la falesia o addirittura versati in mare, dove sono stati individuati veri e propri cumuli subacquei, con danni potenziali alla biodiversità marina, confermati da rilievi condotti dai sommozzatori del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza.
Fondamentali sono stati gli approfondimenti tecnici condotti da un urbanista e da una professoressa di geologia ambientale dell’Università Federico II di Napoli, che hanno confermato la pericolosità degli scavi e la modifica irreversibile dell’orografia e dell’assetto geologico della costa.
«Il provvedimento si inserisce in un’azione strategica della Procura per il contrasto alle condotte illecite che minacciano il paesaggio, l’ambiente e la sicurezza pubblica – ha dichiarato il procuratore Nicola Gratteri –. Continueremo a garantire un presidio capillare con l’impiego integrato della Guardia di Finanza per tutelare il territorio da forme di sfruttamento indiscriminato e devastazione del patrimonio naturale».
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