Tu sei qui: CronacaGiada spinta dal cavalcavia sull'A4 , il compagno: «Minacciava di portarmi via mio figlio»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 31 maggio 2024 09:03:48
Giada Zanola, 39 anni, è stata uccisa dal suo compagno Andrea Favero, 39 anni, che l'ha fatta precipitare dal cavalcavia dell'autostrada A4. E' la ricostruzione delle forze dell'ordine sull'episodio verificatosi nella notte tra martedì e mercoledì a Vigonza (Padova).
Inizialmente, si pensava che la donna si fosse tolta la vita. Poi la svolta nelle indagini, con Favero che ha ammesso di aver litigato la con la vittima la notte precedente e di averla spinta giù dal ponte.
Gli agenti della Polstrada di Padova e di Venezia, insieme alla Squadra mobile della Questura di Padova, hanno condotto le indagini e hanno arrestato Favero per omicidio volontario.
Durante l'interrogatorio, come riporta Sky TG24, il 39enne ha dichiarato di non ricordare i dettagli dell'omicidio, affermando di avere un vuoto nella memoria, confermando come lui e la Zanola fossero in crisi e quest'ultima lo aveva minacciato di togliergli il loro bambino di 3 anni.
Secondo le prime testimonianze, i due si sarebbero dovuti sposare il 21 settembre 2024, ma la donna aveva deciso di annullare tutto pochi mesi prima del matrimonio. La Zanola, inoltre, aveva instaurato una relazione con un altro uomo.
"Continuavamo a litigare, nel senso che lei mi sbraitava addosso come spesso ultimamente faceva dicendo che mi avrebbe tolto il bambino e non me lo avrebbe più fatto vedere. - ha raccontato Favero nell'interrogatorio - A quel punto ricordo che siamo scesi dall'autovettura, ma qui i ricordi si annebbiano perché ricordo solo che mi continuava a ripetere che mi avrebbe tolto il bambino, ma non ricordo se e come ho reagito. Non ricordo se siamo saliti sul gradino della ringhiera che si affaccia sull'autostrada che funge da parapetto".
"Sono tornato a casa da solo, di quel momento non ricordo altro, so solo che ho pensato subito a mio figlio e al fatto che lo avevamo lasciato a casa da solo, cosa che non era mai successa, per cui sono tornato immediatamente a casa. In quel momento io avevo solo mio figlio nella testa e non ricordo di avere mai pensato a cosa fosse successo a Giada. Mi sono addormentato quasi subito", ha concluso.
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