Tu sei qui: CronacaMaxi traffico illegale di corallo rosso: sequestrati 700 kg nel canale di Sicilia
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 16 ottobre 2025 09:57:05
Un'importante operazione in mare, frutto della sinergia tra il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e il Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare, ha portato alla scoperta e al sequestro di un ingente quantitativo di corallo rosso del Mediterraneo (Corallium rubrum), prelevato e trasportato illegalmente.
L'intervento è scattato grazie a un velivolo delle Fiamme Gialle, impegnato nella sorveglianza dei confini doganali europei. L'aereo ha individuato nel Canale di Sicilia un'imbarcazione sospetta che procedeva ad alta velocità verso le coste trapanesi, presumibilmente coinvolta in traffici illeciti provenienti dal Nord Africa.
Una volta segnalata la posizione, un'unità navale del Corpo ha intercettato il natante, un'imbarcazione da diporto di 10 metri, nelle acque territoriali al largo dell'isola di Marettimo. A bordo tre persone, tutte residenti nel trapanese.
Durante il controllo, insospettiti dall'atteggiamento dei presenti, i finanzieri hanno effettuato un'ispezione sommaria. All'interno sono stati rinvenuti 22 colli, sigillati e accuratamente confezionati, contenenti oltre 700 chilogrammi di corallo rubrum. I soggetti non sono stati in grado di esibire alcuna documentazione commerciale attestante la lecita provenienza del materiale.
Il corallo rosso è una risorsa marina di grande valore, la cui raccolta è rigidamente regolamentata: può avvenire solo in determinati periodi, a precise profondità e distanze dalla costa, ed esclusivamente da parte di soggetti muniti di licenza specifica.
Tutto il materiale è stato sequestrato, così come il natante utilizzato per il trasporto illecito. I tre individui sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria per i reati di ricettazione e contrabbando.
Secondo le prime stime, il carico, se immesso sul mercato all'ingrosso, avrebbe potuto generare profitti illeciti superiori ai 500.000 euro.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica competente, sono tuttora in corso per identificare eventuali complici e ricostruire l'intera rete criminale coinvolta nel traffico del prezioso corallo.
Si precisa che, in base all'attuale fase del procedimento, i tre soggetti sono da ritenersi presunti innocenti fino a sentenza definitiva di condanna.
L'operazione delle "Fiamme Gialle del mare" conferma il ruolo essenziale del Corpo nella tutela dell'economia legale e del corretto funzionamento dei mercati. Il contrasto alle frodi doganali è infatti fondamentale per proteggere le risorse finanziarie dello Stato e dell'Unione Europea, garantire la leale concorrenza tra imprese e difendere il patrimonio ambientale del nostro Paese.
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