Tu sei qui: CronacaMilano, si chiude la scia di sangue lasciata da Emanuele De Maria
Inserito da (Admin), domenica 11 maggio 2025 19:56:04
È un tragico epilogo quello che chiude la vicenda di Emanuele De Maria, 35 anni, detenuto in semilibertà al carcere di Bollate. L'uomo, in permesso lavorativo presso l’hotel Berna di Milano, sabato 10 maggio ha accoltellato un collega, il 50enne Hani Fouad Abdelghaffar Nasra, barista della struttura, prima di darsi alla fuga. Nasra, cittadino italiano di origini egiziane, è stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dopo un delicato intervento chirurgico.
Mentre le forze dell'ordine si mettevano sulle tracce del fuggitivo, un altro elemento ha aggiunto inquietudine al caso: la scomparsa di Chamila Wijesuriyauna, 50enne italiana di origini cingalesi, anche lei impiegata all’hotel Berna e collega di De Maria. La donna non si è più presentata a lavoro e i familiari ne avevano denunciato la scomparsa a Cinisello Balsamo.
Nel primo pomeriggio di domenica 11 maggio, la tragedia ha raggiunto il suo apice. Emanuele De Maria è stato ritrovato morto, apparentemente suicida, dopo essersi lanciato dalla terrazza del Duomo di Milano. Il riconoscimento del corpo è avvenuto grazie ai tatuaggi, sebbene manchi ancora la conferma ufficiale.
Poche ore dopo, le ricerche di Chamila Wijesuriyauna si sono concluse nel peggiore dei modi: il suo corpo senza vita è stato rinvenuto da un passante nel laghetto del Parco Nord, a poca distanza dall'ultima area in cui era stata vista in compagnia di De Maria. Le telecamere della stazione Bignami della metropolitana li avevano ripresi insieme venerdì pomeriggio; poche ore dopo, le immagini mostravano l'uomo tornare da solo.
I carabinieri, allertati dalla presenza del cadavere, sono intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco, al 118 e alla polizia locale. Il corpo giaceva in una zona impervia. Al momento sono in corso accertamenti per determinare le esatte cause della morte, ma il legame tra i due episodi appare evidente.
Chi era Emanuele De Maria? Il suo nome era già tristemente noto: nel 2016 aveva ucciso a coltellate la 23enne Oumaima Racheb in un albergo a Castel Volturno. Dopo una latitanza all'estero, era stato arrestato nel 2018 e condannato a soli 15 anni di reclusione. Da tempo però godeva del regime di semilibertà e lavorava presso l'hotel Berna, dove sembrava essersi reinserito.
Tuttavia, quella che sembrava una seconda possibilità si è trasformata in un incubo. In soli tre giorni, ha ferito gravemente un uomo e ucciso un'altra donna, lasciando sgomenti una città e un Paese che ora si interrogano sull'efficacia dei percorsi di reinserimento e sulla prevenzione dei rischi connessi.
Un'indagine è in corso per chiarire la dinamica di ogni singolo episodio e per comprendere se questa escalation di violenza poteva essere in qualche modo evitata.
Foto: Claudiu Sima
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