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"Poteva capitare a me, poteva capitare a chiunque" queste le parole di un turista scampato all'attentato con coltello di ieri sera a Parigi.

La città si prepara al Natale e, come sempre, è piena di turisti: nonostante il freddo, c'è folla nelle vie parigine e tra la folla si alza il grido di 'Allah Akbar' che è risuonato proprio sotto la Tour Eiffel dove a farne le spese, perdendo la vita, è un turista con doppia cittadinanza tedesca-filippina.

Una seconda vittima, un turista inglese, è stato ferito da un martello in Avenue du Président de l'Avenue Kennedy.

È stato trovato con una ferita alla testa ed è stata soccorsa. Secondo una fonte della polizia, l'uomo stava camminando con la moglie e il figlio quando l'aggressore gli è arrivato alle spalle e lo ha colpito.

Sotto choc invece la compagna della vittima.

"Sono scioccata e rattristata dall'insensato attacco terroristico avvenuto ieri sera a Parigi. I miei pensieri vanno alle famiglie delle vittime" ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

L'assassino ha iniziato la sua follia mortale poco dopo le 21 tra il molo di Grenelle e Bir-Hakeim. Ha attaccato prima il turista tedesco.

È poi fuggito prima di essere arrestato.

Islamico radicalizzato, l'attentatore era già stato arrestato nel luglio 2018 per un'azione violenta, poi condannato a cinque anni di carcere, di cui un anno con la sospensione.

Era in cura psichiatrica, secondo il ministro Darmanin.

È stato messo in custodia di polizia per omicidio e tentato omicidio e l'ufficio del procuratore nazionale antiterrorismo ha preso in carico il caso.

Armand Rajabpour-Miyandoab, questo il nome del francese di origini siriane: l'uomo è risultato già schedato S per il pericolo di radicalizzazione islamica ed era stato già condannato nel 2016 per aver pianificato un attentato simile. Avrebbe anche problemi psichiatrici.

Ai poliziotti avrebbe detto, 'basta veder morire musulmani'.

NdL