Tu sei qui: CronacaPeculato su fondi BEI destinati al potenziamento ospedaliero in epoca Covid: a Palermo sequestro da 140.000 euro
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 23 ottobre 2025 07:25:53
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un'ordinanza emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, su richiesta della Procura Europea (EPPO - European Public Prosecutor's Office) - Ufficio di Palermo, con cui è stato disposto il sequestro di circa 140.000 euro, anche per equivalente, nei confronti di un soggetto, quale profitto del reato di peculato.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, hanno riguardato, più in particolare, la gestione dei fondi messi a disposizione dalla Banca Europea per gli Investimenti allo Stato Italiano e legati al Piano di Potenziamento della Rete Ospedaliera per la Regione Siciliana nello specifico contesto dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.
Gli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni hanno consentito di ipotizzare che l'indagato, in ragione del ruolo apicale rivestito all'epoca dei fatti (biennio 2021-2022), avrebbe proceduto all'autoliquidazione di incentivi non spettanti, giustificati come retribuzione accessoria del personale inquadrato nel Piano di Potenziamento, in assenza di qualsivoglia legittimazione normativa.
Pertanto, il GIP del Tribunale di Palermo ha emesso il richiamato provvedimento ablativo avente ad oggetto gli indebiti compensi autoliquidati, quali profitto del reato di peculato, ammontanti a circa 140.000 euro.
L'operazione di servizio testimonia la stretta sinergia operativa tra la Procura Europea e la Guardia di Finanza a tutela degli interessi economico - finanziari dell'Unione Europea, nella consapevolezza che l'illecita apprensione di risorse destinate agli investimenti frena lo sviluppo del Paese.
Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.
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