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La Regione Campania ha sbloccato i condoni edilizi nella zona rossa del Vesuvio, grazie l'accordo tra Pd e Forza Italia in Consiglio. Via libera, quindi, a 30mila domande di sanatoria, sospese fino ad oggi nei comuni vesuviani. Il condono è stato approvato attraverso un emendamento di una legge regionale del 2003, che prevedeva - appunto - il divieto di edificazione nella zona rossa del Vesuvio.

Con l'emendamento si stabilisce ora che "il divieto non si applica agli edifici residenziali per i quali risultino pendenti procedimenti per il rilascio di permesso di costruire in sanatoria ai sensi delle leggi del 1985 e del 1994".

Si tratta proprio dei due condoni stabiliti dallo Stato, ma i Cinque Stelle sono contrari in virtù della pubblica incolumità.

«Norma che non risolve il problema dei sindaci - attacca Vincenzo Viglione, consigliere regionale M5s -. I Comuni incontreranno la puntuale opposizione della soprintendenza. La sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che non è possibile condonare immobili, anche se antecedenti all'apposizione del vincolo, che siano in contrasto col vincolo di inedificabilità assoluta per la zona rossa. Alla base, c'è un interesse superiore da tutelare: la pubblica incolumità».