Tu sei qui: CronacaRigopiano, Corte Appello dell'Aquila condanna ex prefetto di Pescara
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 14 febbraio 2024 19:53:55
Arriva il secondo grado per la tragedia di Rigopiano che ha visto la Corte d'Appello dell'Aquila modificare parzialmente la sentenza di primo grado che aveva assolto 25 imputati su 30 anche se non ha soddisfatto buona parte dei parenti delle vittime:
"Non è giustizia" in molti hanno urlato alla fine della sentenza.
Il 18 gennaio 2017 a Rigopiano, una valanga travolse il resort e uccise 29 persone: la Corte d'Appello dell'Aquila ha condannato l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e il suo capo di gabinetto Leonardo Bianco - assolti un anno fa e oggi accusati di falso e omissione con una pena rispettivamente di un anno e 8 mesi e di un anno e 4 mesi - e il tecnico del comune di Farindola Luigi Colangeli, nei confronti del quale i giudici hanno disposto una pena di 2 anni e 8 mesi.
Confermate, invece 22 assoluzioni e le 5 condanne inflitte in primo grado.
L'ex prefetto è stato però assolto, come era già avvenuto in primo grado, dai reati più gravi, ossia omicidio plurimo, disastro e lesioni.
Così come entrambi sono stati assolti nella presunta vicenda del depistaggio: sono dunque otto le condanne totali e quella forse più importante riguarda il tecnico Colangeli, che era stato invece assolto in primo grado.
Colangeli era implicato come colui che si occupava dei permessi edilizi di ampliamento del resort, in un luogo evidentemente non idoneo a realizzare un hotel visto che si trovava in un punto storicamente interessato da valanghe: la sentenza ha condannato lui e gli altri - meno i dirigenti della prefettura - anche a oltre 1,5 milioni di provvisionali per i familiari.
La Corte d'Appello quindi ha individuato negli amministratori locali che hanno dato i permessi di costruzione dell'albergo e il sindaco che doveva impedire l'ascesa dei turisti - e anzi doveva sgomberare il lussuoso resort - come i principali responsabili delle 29 morti, assieme ai dirigenti della provincia addetti alla viabilità e alla gestione dei mezzi di soccorso.
Le sentenze si rispettano, ma molti familiari delle vittime, sono uscite davvero scontente dall'aula.
FONTE FOTO: Foto di jessica45 da Pixabay e Foto diSang Hyun ChodaPixabay
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