Tu sei qui: CronacaSan Valentino Torio: sequestro da 530mila euro per truffa e riciclaggio, nei guai due persone
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 5 luglio 2025 12:18:54
San Valentino Torio (SA) - I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno hanno eseguito un sequestro preventivo per equivalente del valore di 530mila euro a carico di due persone, su ordine del GIP del Tribunale di Nocera Inferiore. L’operazione è scaturita da un’indagine della Procura che contesta ai due soggetti i reati di trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata e autoriciclaggio, in concorso.
Al centro dell’indagine figura un settantasettenne originario di San Valentino Torio, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali e misure di prevenzione, il quale – insieme a un imprenditore incensurato – avrebbe creato una fittizia attività di commercio di auto di lusso d’epoca. Obiettivo: truffare concessionari stranieri con operazioni di compravendita simulate, per poi "ripulire" i proventi grazie alla complicità di imprese conniventi.
Il sistema, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ricalcava un modus operandi già noto agli investigatori. Attraverso una società priva di reale operatività ma regolarmente registrata alla Camera di Commercio di Salerno, i due indagati effettuavano operazioni simulate di import-export, ingannando vittime in Italia e all’estero, in particolare in Spagna.
La sede operativa della società era collocata in un elegante ufficio a Milano, dotato di segreteria e personale, per aumentare la parvenza di affidabilità. Le vittime – imprenditori stranieri interessati ad acquistare auto d’epoca – venivano contattate via e-mail con offerte allettanti, corredate da foto e documentazione convincente. Una volta conquistata la fiducia, i truffatori organizzavano finte visite presso presunti depositi per mostrare le vetture, in realtà mai realmente disponibili.
In tal modo, riuscivano a farsi versare caparre o l’intero importo pattuito senza consegnare alcun veicolo. Il denaro, una volta incassato, veniva trasferito all’estero su conti correnti intestati a società con sede in diversi Paesi dell’Unione Europea, giustificandoli come pagamenti per operazioni commerciali fittizie.
Il provvedimento, firmato dal Procuratore della Repubblica facente funzione Roberto Lenza, è soggetto a impugnazione e le accuse saranno esaminate nel dettaglio nelle successive fasi giudiziarie.
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