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Nella penisola sorrentina, in seguito a due anni di meticolose indagini, è stata scoperta un'importante rete di fornitori e pusher di droga che vendevano soprattutto cocaina e crack. Il giro d'affari era di circa 70.000 euro nei fine settimana.

Come riporta il quotidiano Il Mattino, la Procura di Torre Annunziata ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare, ma in tutte e tre le occasioni sono stati annullati gli arresti per "carenza di autonome valutazioni del giudice" nel provvedimento.

In seguito alla nuova ordinanza, nove persone sono finite in carcere, tredici ai domiciliari (di cui sette con braccialetto elettronico), altre sette sono state sottoposte al divieto di dimora in provincia di Napoli e quattro all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per gli stessi reati contestati lo scorso dicembre.

Tra i clienti fissi di uno dei pusher ci sarebbe anche il figlio di un professionista che spendeva migliaia di euro al mese in droga. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Sorrento e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata e hanno portato all'emissione di oltre 184 capi di imputazione e a un migliaio di episodi di spaccio di cocaina, marijuana e crack documentati, anche grazie alle registrazioni con telecamere.