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Tragedia nel Golfo di Policastro. Un ragazzo di appena 19 anni, Fabrizio Tripari, originario di Scario, è stato trovato morto nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto in un burrone a ridosso della Statale 18, al confine tra Maratea e Sapri. Il suo corpo è stato rinvenuto carbonizzato, avvolto dalle fiamme che avevano interessato anche la vegetazione circostante.

L'allarme è scattato intorno alle 21, quando alcuni automobilisti in transito lungo la statale hanno notato fumo e lingue di fuoco provenire dal costone sottostante, poco dopo il canale di Mezzanotte in direzione sud. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia municipale di Maratea. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata drammatica: l'auto intestata al giovane era parcheggiata nella piazzola, a pochi metri dal punto in cui è stato ritrovato il corpo.

Poco dopo è giunto anche il Pubblico Ministero della Procura di Lagonegro, che ha disposto il sequestro della salma e l'avvio di un'indagine per fare piena luce sull'accaduto. Il corpo è stato trasferito all'ospedale di Sapri, dove sarà effettuata l'autopsia. Le indagini, coordinate dai Carabinieri di Lagonegro, sono in pieno corso.

Al momento nessuna ipotesi è esclusa. Gli inquirenti stanno esaminando le ultime ore di vita di Fabrizio, che nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 18.30, era stato visto da solo in un locale di Policastro, dove aveva preso un aperitivo. A confermarlo anche uno scontrino.

Nel frattempo, sono al vaglio le immagini delle telecamere di sorveglianza installate lungo il tratto tra Policastro e Maratea, per ricostruire gli ultimi spostamenti del giovane.

La notizia ha provocato profondo sgomento a Scario e in tutta la zona del Golfo di Policastro. Una tragedia improvvisa e inspiegabile, che ha lasciato senza parole amici e conoscenti. Il padre di Fabrizio, informato della drammatica notizia, è stato colto da un malore ed è stato ricoverato presso l'ospedale di Sapri.

Ora si attende l'esito degli accertamenti tecnici e dell'autopsia, che potrebbero chiarire se si sia trattato di un gesto volontario o se dietro la morte del giovane si nascondano altre dinamiche. Quel che è certo, per ora, è il dolore incolmabile lasciato da una vita spezzata troppo presto.