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Una cena al chiosco a Maranello a base di gnocco e tigelle è costata inizialmente 845 euro, divisi tra i 13 clienti presenti, che avrebbero dovuto pagare 65 euro a testa. La notizia è stata ripresa dalla stampa nazionale, come Repubblica e Il Messaggero.

Dopo aver visionato il conto, i clienti hanno protestato per il prezzo e il conto è stato ridotto a 585 euro, ma la polemica non si è placata. I clienti hanno lamentato che, oltre allo gnocco e alle tigelle, non c'erano molti altri piatti e che il cibo non era particolarmente abbondante. Inoltre, hanno pagato 130 euro solo per le bevande, che includevano bottigliette d'acqua, bibite e qualche birra.

La titolare va incontro ai clienti, togliendo 260 euro. "Il conto è stato diviso per tredici persone, escludendo chiaramente i bambini, quindi alla fine abbiamo pagato novanta euro a coppia. Comunque, per quanto mi riguarda, un prezzo esagerato per mangiare gnocco e tigelle in un chiosco - va avanti -. Anche in quel momento, mi sono insospettita: non ho capito nemmeno perché non siamo arrivati a una cifra tonda: su che base ha fatto questo sconto? Continuo a pensare che sia un qualcosa di assurdo. Avvertirò la finanza dell'accaduto".

"Una scena del genere non mi è mai successa in sedici anni di attività: sono arrivati alle 18 per prenotare gnocchi e tigelle, e alle 19.30 era tutto pronto per essere servito in tavola. Hanno mangiato di tutto e di più, senza limiti: questo significa che non ho portato tre o quattro tigelle a testa, ma molte di più, fino a che tutti non avevano la pancia piena. Il tutto, arricchito da numerosi taglieri di affettato, dodici in tutto. Senza dimenticarci poi del bere". E ancora: "In tavola comunque erano ventiquattro persone. E il conto è stato diviso per tredici: è chiaro che una coppia con un figlio solo, in questo modo, ha pagato 'tanto'. Ma una famiglia con tre bambini, invece, ha pagato molto poco. Alla fine ho abbassato il prezzo per quieto vivere, per concludere tutto il caos che si era generato, per nulla piacevole".