Tu sei qui: Flusso di CoscienzaGli interventi del governo inglese per contrastare la crisi economica. L'intervista all'imprenditore Tony Santelia
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 20 maggio 2020 12:25:11
In Inghilterra la reazione sanitaria al problema Coronavirus è stata decisamente tardiva, in molti hanno criticato il premier Boris Johnson per alcune sue iniziali scelte ma, quando si parla di economia e di aiuti, la scena cambia e il Regno Unito diventa un modello a cui ispirarsi grazie alla sua scarsa burocrazia e fiducia verso il tessuto imprenditoriale. Finanziamenti garantiti dallo stato, rinvio dei pagamenti dovuti, aiuti a fondo perduto, sono queste le misure apprese dalla stampa inglese.
Sull'argomento abbiamo intervistato Antonio Santelia, originario di Maiori, che da anni si occupa di ristorazione in Inghilterra.
Grazie Tony per aver accettato il nostro invito. Ma è tutto vero quello che leggiamo?
Grazie a voi, è sempre bello tornare in Costiera Amalfitana e parlare con i vecchi amici. Purtroppo sì! Anzi molte misure non sono state pubblicizzate ma sono state, anzi sono altrettanto utili.
Diamoci del tu, ci conosci da bambini. Perché "purtroppo", dovresti essere contento?
Grazie. "Purtroppo" perché, per quanto il mio business sia ormai radicato in Inghilterra, mi sento sempre italiano e leggere quello che sta facendo lo Stato italiano per i suoi cittadini mi fa arrabbiare. Purtroppo anche dal punto di vista economico, per quanto soddisfatto delle misure economiche inglesi, avrei preferito che questa crisi non si fosse mai presentata.
Comprendiamo. Quali sono nello specifico gli aiuti messi in campo da Downing Street e quali differenze con l'Italia?
Come sai ho due ristoranti e per entrambi ho optato per la chiusura a tutela dei miei dipendenti, della mia e delle loro famiglie. La prima misura di buon senso adottata dal Governo inglese è stata quella di rinviare il pagamento dell'IVA dovuta al 31 marzo 2021. Qui non si pagano acconti come in Italia e l'IVA si paga entro 30 giorni dalla fine del trimestre. Le differenze sono sostanziali con l'Italia, sia di metodo che di approccio. Le piccole e medie imprese che possono chiedere un finanziamento fino a 5 milioni di sterline, garantito all'80% dal governo. La richiesta la fai direttamente alla tua banca che, di fatto, prende in mano la pratica e la porta a conclusione.
Anche in Italia abbiamo attivato un sistema simile, non vedo grandi differenze, o sbaglio?
Oltre ai finanziamenti garantiti dallo Stato (ci sono varie formule da 12 mesi e pluriennali, ndr), la prima cosa che ha fatto il governo, dopo il rinvio dell'IVA al 2021, è stato azzerare la "business rates" del 2020. Ogni anno le attività pagano al comune la "business rates" (una sorta di imposta sull'occupazione di proprietà non domestiche, ndr) che varia in funzione dell'ubicazione dei locali commerciali e della metratura, nel mio caso si parla di circa 40mila sterline.
Ottimo, una tassa in meno quindi?
Non solo. Per ogni ristorante ho ricevuto, compilando un semplice modulo dal sito del comune, 25mila sterline a fondo perduto e mi hanno sospeso tutte le tasse. Le piccole aziende invece, che non sono nel settore dell'ospitalità, possono chiedere 10mila sterline ciascuna se sono in difficoltà.
E per i tuoi dipendenti?
Tutti a casa con l'80% dello stipendio (con un tetto massimo di 2500 sterline, ndr) che è stato accreditato direttamente sul mio account business. Avrei dovuto solo girare l'importo ai miei dipendenti ma ho preferito integrare il 20% mancante.
Certo, molto più semplice che gestire milioni di pratiche come ha fatto l'INPS in Italia...
Esatto. Ho seguito sui media le vicende italiane. Quando devi pagare ti conoscono e sanno dove trovarti, al contrario quando sono loro che devono pagare mettono in condizioni il cittadino di doversi avvalere di professionisti e commercialisti. Io ho fatto tutto online. I commercialisti servono ad altre cose, a verificare la sostenibilità del tuo modello di business per esempio.
E per gli imprenditori e i commercianti?
Stesso trattamento dei dipendenti: l'80%.
In che senso?
Qui in Inghilterra il governo ha riconosciuto l'80% del reddito per 12 settimane sulla base delle tue ultime dichiarazioni. Sempre con un tetto massimo stabilito in 2500 sterline al mese. In pratica io ho avuto "immediatamente" 7500 sterline sul mio conto.
Un approccio decisamente diverso, viene voglia di venire a lavorare in Inghilterra...
Diritti e doveri! In Italia c'è questa brutta idea che gli imprenditori siano tutti evasori fiscali. Basta leggere i decreti per comprendere le complicazioni innescate dalla mancanza di fiducia nelle imprese. In Inghilterra la filosofia è diversa. Massima fiducia alle imprese, la burocrazia è ridotta all'osso e tutto è veloce. Se provi a fare il furbo il tuo futuro è segnato e non potrai più fare business.
L'economia si riprenderà dal coronavirus?
Molte cose cambieranno, sicuramente dovremo adattarci ad una nuova realtà e a nuove regole.
Quando riaprirai?
Sto facendo delle valutazioni, avrei potuto già iniziare con l'asporto ma voglio capire come continua l'epidemia e aprire in completa sicurezza. Fare ospitalità, offrire accoglienza in stile italiano è molto difficile con le attuali norme di distanziamento sociale. Se dovesse protrarsi io sono pronto: vengo a fare i bagni a Maiori fino a settembre.
Grazie Antonio per la tua testimonianza, speriamo di rivederti presto a Londra.
Grazie a te, la prossima intervista però la facciamo al Rossini, il mio ristorante sul Tamigi.
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