Tu sei qui: Flusso di Coscienza«La natura reagisce a ogni forma di violenza», Sigismondo Nastri invita a riflettere su galleria e depuratore
Inserito da (Maria Abate), martedì 4 agosto 2020 12:33:09
Di Sigismondo Nastri
L'altra sera, alla presentazione di un importante saggio di Gianpasquale Greco sugli affreschi di palazzo Mezzacapo a Maiori, pubblicato nella Rassegna del Centro di cultura e storia amalfitana, parlando del binomio cultura-turismo, ho espresso due concetti:
- la natura reagisce a ogni forma di violenza. Lo dimostrano le frane registratesi anche di recente, in piena estate, in vari punti della Costiera. Questo dovrebbe imporre una seria riflessione prima di dare il via libera alla galleria (per me, inutile: un convincimento espresso già al tempo del sindaco Amorino) tra Minori e Maiori. Qualcuno intanto dia risposta alla domanda: Cui bono? ("chi ne beneficia?");
- L'attenzione crescente alla sentieristica (a parte il celebrato Sentiero degli dei, ved. il successo del Sentiero dei limoni, tra Minori e Maiori, al quale ora si aggiunge quello delle Formichelle a Tramonti) dovrebbe fare da stimolo a riqualificare e valorizzare l'area del Demanio (dove invece si prevede di collocare un impianto di depurazione. Consiglierei di andare a fare un giro nei paraggi di quello di Salerno, nella zona industriale, per rendersi conto degli effetti collaterali che produce, solo in termini di puzza, nell'ambiente circostante).
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Dall'intervento del decano dei giornalisti della Costa d'Amalfi è nato un dibattito, nel quale molti maioresi hanno appoggiato le argomentazioni di Nastri.
«Completamente d'accordo caro Sigismondo. Tengo a sottolineare che il patrimonio naturale e paesaggistico di Maiori è fra i più importanti della Costiera, tant'è che il celebrato panorama da Ravello è in realtà il territorio del nostro comune», ha commentato il socio fondatore del Club per l'Unesco di Amalfi Gioacchino Di Martino.
«Come tu hai accennato, l'escursionismo - o meglio il turismo di conoscenza - è in grande auge e sarebbe proprio opportuno che anche noi Maioresi ci dessimo da fare per recuperare gli antichi percorsi che attraversano le nostre splendide montagne. C'è per esempio un tracciato di fondo che partendo da Maiori (Casale dei Cicerali) arriva fino a Cetara e che a me piace chiamare "Via degli Eremiti" per l'importanza che il fenomeno degli insediamenti monastici altomedioevali ha avuto nell'area di Capodorso. Per il recupero del sentiero e la sua tabellazione (secondo le prescrizioni regionali in materia) avevano offerto la loro collaborazione il Centro di cultura e storia amalfitana e la sezione del Club Alpino di Cava de' Tirreni e si era arrivati ad una bozza di protocollo tra le suddette associazioni e il comune di Maiori che purtroppo non ha avuto seguito. Speriamo per il futuro!», ha spiegato Di Martino.
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