Tu sei qui: Flusso di CoscienzaMercoledì delle Ceneri, a Positano Don Giulio ricorda di radunare la famiglia e insieme fare il segno della Croce
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 17 febbraio 2021 12:47:27
"...Chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini, i lattanti". Così si legge nel libro del profeta Gioele (2,12-18). Un invito ad essere ancora più uniti nel Mercoledì delle Ceneri.
«Oggi, primo giorno di Quaresima, raduno la mia famiglia e insieme facciamo il segno della Croce». È questo l'invito di Don Giulio Caldiero, che pur essendo in quiescenza, non ha mai lasciato sola la comunità positanese.
Ma cos'è il Mercoledì delle ceneri? È il giorno dopo il Carnevale, ossia l'inizio della quaresima che, nelle Chiese cattoliche di rito romano e in molte Chiese protestanti, è un periodo penitenziale in preparazione della Pasqua cristiana.
Tra le forme di penitenza, tra il digiuno ecclesiastico e l'astinenza dalle carni. Questo precetto trova riscontro anche nell'etimologia della parola Carnevale, che nasce dall'unione delle parole latine carnem e levare, ossia "eliminare la carne", in richiamo agli obblighi morali da seguire durante la Quaresima.
Nel corso della Messa del mercoledì, il celebrante sparge della cenere sulla testa dei fedeli, ottenuta bruciando i rami d'ulivo benedetti la Domenica delle Palme dell'anno precedente. Il gesto dell'imposizione delle ceneri da un lato serve a ricordare le precarietà della vita terrena, dall'altro rappresenta un segno di pentimento dell'uomo di fronte a Dio.
Infatti, in origine, il rito era accompagnato dalla formula tratta dalla Genesi: "Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris", ossia "Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai".
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