Tu sei qui: LibriDon Raffì presenta il suo nuovo libro: "Positano, undici secoli di storia"
Inserito da (Admin), sabato 26 aprile 2025 18:52:27
Una comunità raccolta, attenta e partecipe ha accolto, nella serata del 25 aprile 2025, la presentazione del nuovo libro di don Angelo Raffaele Celentano, per tutti semplicemente don Raffì, presso la Chiesa del Rosario, nel cuore di Positano, in Piazza dei Mulini.
L'incontro, promosso dalle parrocchie di Santa Maria Assunta e Santa Maria delle Grazie, è stato più di una semplice presentazione letteraria: è stato un vero e proprio atto d'amore verso la storia religiosa e culturale del paese, una ricognizione appassionata delle chiese che un tempo punteggiavano il territorio e che oggi sopravvivono solo nei ricordi degli anziani, nei ruderi nascosti e nelle carte ingiallite degli archivi.
Don Raffì, con la consueta umiltà e uno stile narrativo che coniuga rigore storico e affetto pastorale, ha illustrato il contenuto del suo lavoro, "Positano, undici secoli di storia", frutto di anni di ricerche e approfondimenti. Tra i documenti che hanno ispirato il libro spiccano la relazione della visita pastorale del 1550, che già allora contava almeno 24 chiese nel solo territorio comunale, e i resoconti del can. Errico Talamo, figura cruciale nella conservazione della memoria ecclesiale di Positano.
Accanto ai testi storici e fotografie recuperate grazie a molti amici positanesi, tra cui il presidente dell'Associazione Macchia Mediterranea Daniele Esposito, don Raffì ha integrato le sue "prospettive" personali, due capitoli significativi che indagano in maniera quasi investigativa il sito dell'Annunziata del Bosco e i possibili accessi alla chiesa scomparsa di San Sebastiano, attraverso lo studio di foto storiche, mappe e rilievi sul campo. Le sue parole hanno saputo riportare alla luce tracce sepolte sotto l'asfalto o assorbite dall'edilizia moderna, ma ancora vive nel paesaggio urbano e nella coscienza collettiva.
"Non ho più l'età per certe esplorazioni", ha detto con un sorriso don Raffì, "ma sogno che qualche giovane, armato di smartphone e passione, raccolga questo testimone per restituire a Positano una parte della sua anima perduta."
L'invito è stato chiaro: non dimenticare, anzi, riscoprire. E chissà che, un giorno, qualche muro antico torni a parlare grazie al lavoro di chi, come don Raffì, sa ascoltarne ancora l'eco.
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