Tu sei qui: PoliticaAgcom, no a confronto a due in tv tra Letta e Meloni. Vespa: "Mi dispiace, non avremmo tolto nulla a nessuno"
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 24 agosto 2022 21:54:56
La bagarre per partecipare a quello che era nato nelle idee degli autori di:"Porta a Porta" e del suo conduttore, Bruno Vespa, al confronto a due tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta sin dalla sua ideazione si era trasformato in un ufficio reclami dove tutti i leader di partito richiedevano il loro posto nel dibattito politico sulla prima rete Rai.
Molti leader politici invocarono l'intervento dell'Agcom che, oggi, è arrivato che ha deliberato a maggioranza la propria decisione sulla querelle politica:
"La programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell'informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri".
L'Autorità, inoltre, richiama le emittenti televisive e radiofoniche nazionali al rigoroso rispetto della parità di trattamento dei soggetti politici nei programmi di approfondimento concernenti la campagna elettorale per le prossime elezioni del 25 settembre.
"Al fine di garantire l'applicazione di tale principio - spiega l'Autorità -, le emittenti dovranno tener conto che l'attuale legge elettorale prevede un sistema misto (maggioritario e proporzionale) che, da un lato, per cinque ottavi, prevede l'assegnazione dei seggi in collegi plurinominali in base ad un criterio proporzionale fondato sullo scrutinio di lista, dall'altro consente alle medesime liste di presentarsi (o meno) in coalizione per concorrere all'assegnazione dei rimanenti tre ottavi dei seggi in collegi uninominali in base ad un sistema maggioritario. Tale legge non prevede altresì l'individuazione di un capo della coalizione (laddove invece impone alle liste di indicare il relativo capo politico), né postula necessariamente che l'esito delle elezioni venga determinato dal confronto tra due liste o tra due coalizioni".
"Pertanto, l'interpretazione della disciplina sulla par condicio deve necessariamente conformarsi a tale impostazione, secondo quanto espressamente previsto dalla legge, e in questo senso sono i precedenti dell'Autorità relativi alla scorsa tornata elettorale - prosegue Agcom -. Fermo restando quanto stabilito dalla delibera dell'Autorità in materia di confronto fra le forze politiche, la programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell'informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri. Alla luce del quadro normativo e regolamentare sopra richiamato, inoltre, la definizione delle modalità di eventuali confronti fra esponenti politici non può essere rimessa agli esponenti politici medesimi, rientrando, tale definizione, nella responsabilità editoriale dei direttori responsabili dei programmi".
Subito Bruno Vespa ha rilasciato il proprio commento, all'Ansa: "Mi dispiace. Non avremmo tolto nulla a nessuno e fatto del buon giornalismo. Noi siamo pronti a far confrontare tutti i leader ma è noto che ci sono delle forti resistenze. Pazienza"
Uno dei leader politici che più aveva contestato la decisione di escludere dalla contesa gli altri leader politici oltre a Renzi - è stato Calenda che su Twitter ha subito scritto:
"Bene Agcom! Abbiamo avuto ragione a sollevare la questione. Adesso si organizzi un confronto vero e serio, come si fa in tutti i paesi civili".
Fonte foto: Commons Wikimedia
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