Tu sei qui: PoliticaGuerra in Ucraina, come scegliere a chi credere. Botta e risposta tra Concita De Gregorio e Alessandro Orsini
Inserito da (Admin), domenica 13 novembre 2022 21:59:40
"La disastrata armata russa si ritira da Kherson, gli ucraini escono in strada a festeggiare e uno pensa ah, vedi. Allora non era vero quel che diceva il superesperto conteso da tutti i programmi tv, il perfettamente sicuro professor Orsini..." inizia così l'editoriale di Concita De Gregorio, pubblicato poco meno di 24 ore fa dal sito de la Repubblica (clicca qui per leggere l'articolo integrale Alessandro Orsini e gli altri, scegliere a chi credere).
Un duro attacco al professor Alessandro Orsini che dalle pagine de Il fatto Quotidiano pubblica un vademecum su come riconoscere la propaganda dal titolo: ‘La Russia è allo stremo': le tre tecniche per capire se i media italiani ci stanno manipolando.-
Poche ore fa la replica del professore di sociologia del terrorismo ed esperto di geopolitica che dalla sua pagina Facebook ha risposto alla giornalista:
"Cara Concita De Gregorio, siccome oggi mi attacca frontalmente, le rispondo gentilmente.
Se lei pensa che l'esercito russo si sia ritirato da Kherson perché è "un'armata disastrata", o perché non ha voglia di combattere, allora non ha capito niente della guerra in Ucraina. Semplicemente non ha capito quale sia l'epicentro strategico del problema a Kherson. Se lei facesse il suo lavoro di giornalista con un minimo di spirito critico, avrebbe prestato attenzione alle dichiarazioni di Zelensky, che teme una "trappola", o quelle del comandante dell'esercito americano, Mark Milley, che invita alla diplomazia con la Russia.
Gentile De Gregorio, come si concilia la sua tesi dell'esercito russo come esercito di morti di sonno con l'invito alla diplomazia di Milley o con i timori di Zelensky di una trappola? Lei avrebbe paura della trappola di un morto di sonno? Aprirebbe una trattativa diplomatica con un'"armata disastrata"? Le sia noto che il massacro di Kherson potrebbe avvenire più avanti, purtroppo, poiché i russi hanno i cannoni puntati sulla città. Dia tempo al tempo: la sua parte politica è piena di uomini che lavorano per il sangue e potrebbe pentirsi presto della sua sicumera.
Svolta questa premessa, cerchiamo di capire la tecnica che lei utilizza per fare propaganda.
Lei dice: "Cari lettori, guardate quale strabiliante successo l'esercito ucraino ha conseguito a Kherson!". La conclusione della sua parte politica è di mandare più armi per ulteriori successi e opporsi alla diplomazia.
Questo è quel che dice per creare consensi intorno alle politiche di morte in Ucraina.
Che cosa lei non dica glielo dico io.
Non dice che l'Unione Europea, la Nato e Biden, hanno voluto fare il muro contro muro con la Russia con i seguenti risultati.
L'Ucraina è un lago di sangue, dove sono morti almeno centomila soldati ucraini.
L'Ucraina è un Paese devastato: le sue infrastrutture energetiche sono al collasso e milioni di ucraini sono senza luce, né acqua, al punto che Zelensky ha dovuto ideare un piano per l'evacuazione di tre milioni di persone da Kiev ove la Russia riprenda a bombardare la città. L'Ucraina è un Paese in bancarotta, dipendente dall'Occidente per i soldi, le armi, l'addestramento e pure internet.
L'invasione russa finora è costata all'Ucraina più di 600 miliardi di dollari, intere città rase al suolo e milioni di profughi. C'ha fatto caso?
L'Ucraina è un orfanotrofio a cielo aperto: la morte di centomila soldati ucraini significa un'infinità di orfani. C'ha mai pensato?
L'Ucraina è un infanticidio permanente: almeno 450 bambini ucraini sono stati uccisi finora e circa 850 sono stati feriti. L'ha mai saputo?
L'Ucraina rischia di essere colpita dalle armi nucleari: un pericolo tutt'altro che svanito.
La sua parte politica può scegliere tutti i giorni tra la via della diplomazia e quella della guerra, e tutti i giorni sceglie la seconda, rendendosi in tal modo corresponsabile di un simile massacro.
Infine, a differenza di quel che scrive, la ragione per cui molti seguono ciò che dico sulla guerra in Ucraina, mentre nessuno ascolta lei, è perché tante persone hanno capito che lotto contro tutti i tipi di propaganda, compresa la sua. Capisco la sua difesa del giornalismo "mainstream": lei ne è un prodotto.
Chi vuole bene all'Ucraina chiede di fermare la guerra subito."
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