Tu sei qui: PoliticaGuerra mediatica sull'asse Ravello Positano: per molti si tratta solo di un attacco teleguidato a Mauro Felicori
Inserito da (admin), mercoledì 10 luglio 2019 22:41:07
Sta animando le discussioni di piazza Vescovado l'articolo che, a ciel sereno, tenta di screditare il Ravello Festival e l'operato del Commissario Mauro Felicori (in verità senza riuscire a scalfire ne l'uno ne l'altro, ndr).
Quello che ai ravellesi fa più rabbia è che a firmarlo è il giornalista Michele Cinque, di Positano, la cui società è pagata dal Comune di Ravello per realizzare la comunicazione istituzionale dell'Ente (leggi qui l'articolo de Il Vescovado).
Titolo dell'articolo "Ravello Festival di Felicori, un flop. Il commissario dovrebbe fare altro e qualcuno perde la testa. Una volta era un orgoglio" nel quale il giornalista si arrampica sugli specchi cercando in qualche modo di buttare fango su Felicori e sullo stesso Festival di Ravello.
Ineccepibile la risposta del Commissario deputato al ripristino degli equilibri del Festival, condivisa sui social insieme all'articolo del giornalista: "Chiacchiere vuote in cui si intuisce: 1. che chi lavora al Ravello Festival è mediocre (bah! sarà bravissimo lui, il Michele Cinque, autore del pezzo); 2. che ci sarebbero ben altre professionalità, giudizio che in astratto mi sento di condividere, e ci mancherebbe! ma vale un po' per tutti, magari il direttore potrebbe essere più preciso; 3. che sotto sotto il Cinque spera in un flop del festival (per fortuna non immaginabile ad oggi) per darmi un dispiacere, un grande danno per tutti in cambio di una piccola soddisfazione per lui; 4. che prima me ne vado meglio è: tranquillo, non starò a lungo, ma non è un pensiero degno di chi vuole rappresentare una realtà internazionale come Ravello; fra un dileggio e l'altro un solo argomento: che io sbaglierei a ritenere che il nostro obiettivo prioritario sia conquistare il sold out alberghiero da Pasqua ad Agnissanti, e che cioè ci si debba concentrare sulle due mezze stagioni; la mia idea è il frutto di tutte le conversazioni che ho avuto, ma se il Cinque ha qualche argomento valido, lo illustri e io sono pronto a cambiarla."
Taglienti invece i commenti apparsi sulle bacheche più attive su Facebook, tra tutti quello di Gianfranco Cioffi che riassume così la vicenda, ipotizzando due direttori con la stessa firma: "Ogni tanto, quando ho qualche minuto, mi capita di leggere su Positveronews qualche articolo a firma del mio amico direttore Michele Cinque con la barba.
Il titolo è "Ravello Festival di Felicori, un flop. Il commissario dovrebbe fare altro e qualcuno perde la testa. Una volta era un orgoglio" e già il titolo è da gioire.
Poi mi diverto tanto quando il direttore Cinque con la barba si dimentica degli articoli scritti di quando non aveva la barba.
Caro direttore con la barba hai il coraggio di parlare della scuola di formazione "Lisa Mascolo "dimenticandoti volutamente, che, come dicevi quando non avevi la barba nell'articolo datato 25 luglio 2011 "Ravello Festival la scuola Lisa Mascolo non c´è più. Ecco perché." Cancellata dal duo Brunetta - Amalfitano.
Ciao Lisa se la politica becera vuol farti scomparire dalla memoria non scomparirai mai dai nostri cuori. (Calogero Catania)
Caro Michele con la barba, ti ricordi del commissario Naddeo che fece tantissime cose che non gli competevano e tu, le segnalavi con articoli veritieri? Ma allora non avevi la barba.
Direttore con la barba i Ravellesi sono arrabbiati si è vero ma sai perché?
Perché siamo stufi che i nostri amministratori continuano a vendere Ravello al primo che arriva. E come diceva Aronne " ca o primm che arriv se mette a pittà"
E over è !
Tutti o quasi sanno il mio pensiero sulla Fondazione, l'unica cosa che auspico da questa ennesima farsa, è che presto Villa Rufolo venga riconsegnata ai Ravellesi"
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