Tu sei qui: PoliticaLockdown o restrizioni? Scontri nella maggioranza: Pd, M5s e Leu scelgono il rigore, contrari a chiusure Fi, Lega e Iv
Inserito da (Maria Abate), giovedì 11 marzo 2021 10:11:00
Nella cabina di regia del premier Mario Draghi con i ministri e gli esperti, tenutasi ieri, è emersa la consapevolezza che i dati del contagio sono preoccupanti e in peggioramento. Per frenare la curva il governo starebbe vagliando le opzioni indicate dal Comitato tecnico scientifico, a partire da un inasprimento delle misure nei weekend e in particolare nel fine settimana di Pasqua, ma saranno valutate alla luce dei dati aggiornati e nella consapevolezza della diversità di vedute che separa i partiti della maggioranza.
Ieri, i membri del Cts, Brusaferro e Locatelli, hanno sottolineato che la situazione epidemiologica necessita di nuove misure restrittive e suggerito il passaggio in zona rossa a 250 casi su 100.000 e i weekend con bar, ristoranti e negozi chiusi e spostamenti vietati in tutta Italia fino a Pasqua.
Tra i ministri c'è chi, a partire da Roberto Speranza, spinge per rafforzare le chiusure da subito in tutto il territorio nazionale, non solo nei fine settimana. «I nostri scienziati ci chiedono di assumere misure più rigorose e credo che sia giusto. Abbiamo di fronte a noi settimane non semplici ma anche la fiducia di vaccini che finalmente sono disponibili: stiamo per superare la soglia di 6 milioni di somministrazioni effettuate», ha dichiarato.
E al contrario c'è chi non vorrebbe penalizzare ancora ristoranti e negozi, neanche nei weekend. Se Pd, M5s e Leu si collocano su una linea rigorista, Fi, Lega e Iv frenano su nuove misure nazionali generalizzate.
«Non servono più chiusure, servono più controlli», ha affermato Matteo Salvini. E lo stesso sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha dichiarato che chiudere nelle zone con focolai sia più che sufficiente e che misure generalizzate non siano necessarie.
Di qui la scelta di un supplemento di riflessione: si valuteranno i nuovi dati e ci si tornerà a confrontare nelle prossime ore con le Regioni, poi venerdì Draghi riunirà il Consiglio dei ministri per decidere come procedere.
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