Tu sei qui: PoliticaNuovo Governo, Meloni oggi al Quirinale. Bufera sugli audio di Berlusconi: «Putin non voleva la guerra, Zelensky ha triplicato gli attacchi»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 21 ottobre 2022 08:28:39
Questa mattina, 21 ottobre,, insieme a tutta la coalizione del centrodestra, Giorgia Meloni, con una delegazione di Fratelli d'Italia, salirà al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella.
"Siamo pronti a dare all'Italia un Governo che affronti con consapevolezza e competenza le urgenze e le sfide del nostro tempo", ha scritto la Meloni sui social.
Nel frattempo, le opposizioni rubano la scena del primo giorno di consultazioni trasmettendo al presidente Sergio Mattarella una serie di forti preoccupazioni per il governo di centrodestra che sta per nascere. Tra i temi trattati la questione sull'aborto e la politica esterna, a dove gli audio rubati di Silvio Berlusconi si traducono al Colle in un fuoco di sbarramento per Antonio Tajani che tutte le indiscrezioni indicano alla guida della Farnesina.
Al centro dell'audio vi sono alcune considerazioni sulla guerra in corso in Ucraina, partendo da quanto accaduto nel 2014 a Minsk: "Si firma un accordo tra l'Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbassper un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche".
"Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche", ha proseguito Berlusconi. Stando al suo racconto, le due repubbliche avrebbero mandato una delegazione a Mosca che poi sarebbe riuscita a parlare con Vladimir Putin: "Dicono: 'Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu'. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buonsenso, un'altra settimana per tornare indietro", ha aggiunto. Tuttavia, una volta entrato un Ucraina, "si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente". Ecco perché "la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di 200 e rotti anni".
"Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c'è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me... Lasciamo perdere, non posso dirlo. Oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader. Non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d'America. Non vi dico le cose che so, ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L'unico vero leader sono io...", ha concluso il Cavaliere che ha poi provato a spegnere le polemiche con una nota:
"La mia posizione personale e quella di Forza Italia non si discostano da quella del Governo Italiano, dell'Unione Europea, dell'Alleanza Atlantica né sulla crisi Ucraina, né sugli altri grandi temi della politica internazionale. Lo abbiamo dimostrato in decine di dichiarazioni ufficiali, di atti parlamentari, di voti alle Camere. Interrogarsi sulle cause del comportamento russo, come stavo facendo, ed auspicare una soluzione diplomatica il più rapida possibile, con l'intervento forte e congiunto degli Stati Uniti e della Repubblica cinese, non sono atti in contraddizione con la solidarietà occidentale e il sostegno al popolo ucraino. Del resto alla pace non si potrà giungere se i diritti dell'Ucraina non saranno adeguatamente tutelati".
"Se il ministro degli Esteri è espresso da una forza politica che con il suo capo più volte ha definito l'invasione russa una risposta alla provocazione ucraina per portare persone per bene al governo di Kiev a fronte delle bombe e dei morti non è concepibile", ha dichiarato Carlo Calenda dopo il colloquio con Mattarella.
"Il M5s ha espresso forte perplessità a Mattarella che il dicastero della Farnesina, così centrale, possa essere affidato a un esponente di Fi", ha detto invece Giuseppe Conte.
Il Pd, nella persone di Enrico Letta, non ha citato Tajani, ma racconta di aver espresso a Mattarella "forte preoccupazione per le gravissime parole di Berlusconi".
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