PoliticaPatuanelli apre a finanziamento diretto ai partiti, stop di Conte: "M5S è contrario"

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Patuanelli apre a finanziamento diretto ai partiti, stop di Conte: "M5S è contrario"

Il capogruppo del Movimento al Senato in un'intervista apparsa oggi sul Corriere della Sera in un passaggio ventilava la possibile apertura verso un ritorno del finanziamento diretto ai partiti. Ma la risposta del Presidente non s'è fatta attendere

Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 22 luglio 2023 21:19:07

Uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle è sempre stato l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti: per questo, oggi, Giuseppe Conte, dopo l'intervista del capogruppo al Senato dei grillini, Stefano Patuanelli al Corriere della Sera di oggi, dove apriva alla possibilità di un ritorno al finanziamento diretto ai partiti, ha stoppato subito ogni tentativo di nostalgia.

Con un post su Facebook, Conte ha ribadito che "la posizione del M5s è sempre stata e resta contraria al finanziamento pubblico dei partiti".

"Oggi sul Corriere della Sera il nostro Stefano Patuanelli esprime una sua opinione, del tutto personale, sul finanziamento pubblico dei partiti. L'ho sentito e mi ha spiegato che il suo è un discorso generale e astratto sui partiti e sulla democrazia. Mi ha chiarito, però, che non firmerebbe mai nell'Italia attuale e con la politica attuale una legge per il finanziamento pubblico dei partiti. Lo dico senza girarci intorno: la posizione del M5S è sempre stata e resta contraria al finanziamento pubblico dei partiti. Il M5S è la dimostrazione vivente che si può fare politica senza imporre costi ai cittadini. E che si può fare politica senza svendere le proprie battaglie, mettendosi in alcuni casi al libro paga di grandi lobby o addirittura di Stati esteri, come fa qualche noto parlamentare.Il M5S continua a mantenere un'altra idea di politica, testimoniata dai fatti: oltre 100 milioni di euro a cui abbiamo rinunciato tra rimborsi elettorali e indennità degli eletti; risorse restituite ai cittadini, alle imprese, alle scuole; taglio dei vitalizi (che ora il centrodestra ripristina al Senato) e dei parlamentari, con risparmi per le casse pubbliche e dunque per il portafogli dei cittadini. Rispetto ad altre forze politiche noi abbiamo sempre scelto una via diversa, sicuramente più faticosa ma a cui non rinunceremo.Continueremo a fare le nostre battaglie senza imporre nuovi costi ai cittadini ma puntando sull'autofinanziamento e, al massimo, sulla libera scelta delle singole persone di voler sostenere anche economicamente le nostre battaglie, che sono le loro battaglie. Come ad esempio con il 2×1000. Che è una scelta del singolo cittadino di contribuire all'azione di una singola forza politica, non un costo imposto dalla politica alle persone contro il loro volere. Continueremo a fare questo, continueremo ad essere questo".

Patuanelli dalle pagine del quotidiano milanese ha osservato che:

"I cittadini devono sapere quale nodo da sciogliere sta dietro il finanziamento pubblico: bisogna garantire alle forze politiche l'esercizio delle funzioni democratiche".

In effetti in quasi tutti i Paesi europei il Bilancio statale sostiene i partiti, in quanto sono loro ad animare il dibattito democratico, ed è con questa motivazione che il Dem Andrea Giorgis, costituzionalista e capogruppo in commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, ha presentato una proposta di legge che riporta in vita una forma (ancora modesta in termini di cifre) di finanziamento pubblico; un disegno di legge di cui la Commissione ha iniziato l'esame e su cui sta svolgendo un ciclo di audizioni di esperti.

Il ddl Giorgis prevede che agli attuali 25 milioni distribuiti tramite 2X1000 ai diversi partiti, se ne aggiungano altri 20 distribuiti sulla base delle percentuali di voti che i partiti hanno ricevuto alle ultime elezioni politiche (unico requisito è il superamento del 2%). Dopo il "niet" di Conte è prevedibile un "no" di tutto il Movimento.

In serata lo stesso Patuanelli ha scritto con un post su Facebook la sua posizione:

"Voglio precisare che il mio ragionamento faceva riferimento a un mondo ideale. Oggi non sarei disponibile a firmare una legge per la reintroduzione del finanziamento pubblico ai partiti in questo Paese" e ha rilasciato un ulteriore intervista al Fatto Quotidiano.

 

Fonte foto: pagina Facebook Giuseppe Conte e Foto diangelo luca iannacconedaPixabay

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