Tu sei qui: PoliticaPd, Bonaccini rompe gli indugi: "Mi candido a segretario"
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 20 novembre 2022 15:57:19
Tra le molte critiche che si possano muovere al Pd sia da parte dei suoi avversari che degli stessi militanti e simpatizzanti - di certo - non si può dire che alla guida del partito ci sia da decenni sempre la stessa persona come nel caso di altri schieramenti politici.
Dalla sua nascita ad oggi, si sono succeduti Walter Veltroni, il primo a ricoprire il ruolo nel 2007, anno della fondazione del partito: dopo di lui Franceschini, Bersani, Renzi, Martina senza dimenticare gli interregni di Epifani e Orfini.
Dopo la segreteria di Zingaretti, che si è dimesso a inizio 2021, il 14 marzo dello stesso anno è stato eletto Enrico Letta. Dopo le elezioni politiche del 2022, Letta ha annunciato che non si ricandiderà per il ruolo nel prossimo Congresso e, oggi, arriva la candidatura di Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna.
L'annuncio è arrivato dal circolo di Campogalliano, nel modenese, proprio dal paese dove è nato.
"Ho creduto di dovervi parlare in questa riunione di circolo perché ho deciso di candidarmi a segretario del Partito Democratico nazionale.
Mi è parso giusto dirlo prima di tutto a voi e dirlo qui. Cioè agli iscritti del mio circolo, ai compagni e alle compagne, agli amici, nel mio comune. Peraltro, io sono nato proprio lì davanti, in questa piazza", ha aggiunto.
Non è solo Bonaccini a provare a 'prendersi' la guida del partito: ci sono anche Elly Schlein e Paola De Micheli ad essersi candidate per guidare il Partito democratico.
Ma oggi è il 'Bonaccini day':
"Sento il peso e la responsabilità" di questa scelta "perché sono consapevole di come il Pd sia necessario per la stessa qualità democratica del Paese, rappresentando ideali e valori alternativi alle posizioni più conservatrici e regressive o alle derive populiste e sovraniste che abbiamo visto scorrazzare non solo qui ma anche in Europa e in tutto il mondo occidentale".
E prosegue:
"Dopo la dura sconfitta del 25 settembre e la scelta di Enrico Letta di aprire il percorso congressuale, mi sono preso il tempo per ragionare e per capire se io possa essere utile al Pd. La cosa che mi preoccupa di più è lo smarrimento della nostra gente. Dalla sconfitta sono passati meno di due mesi, da una batosta simile non ci si riprende in poche settimane. Definire e saper comunicare la propria identità è essenziale, altrimenti le persone non ti riconoscono più. Dobbiamo ritrovare anche la semplicità del messaggio e del linguaggio per dire chi siamo, chi vogliamo rappresentare, quale idea di società abbiamo. Un militante di destra o del M5s impiega dieci secondi, a noi a volte non bastano 20 minuti".
Poi il ringraziamento al segretario uscente Enrico Letta:
"Ringrazio Enrico Letta per quanto ha fatto e sta facendo, anche perché forse si è caricato da solo di troppe colpe e responsabilità. Cosa che altri non fanno allo stesso modo".
Fonte foto: Commons Wikimedia
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