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Il tanto atteso (o temuto) Congresso del Partito democratico sembra davvero alle porte con varie candidature già pervenute, con i vari nomi già resi noti: Elly Schlein, Paola De Micheli e Stefano Bonaccini tra quelli già usciti allo scoperto.

Il segretario uscente Enrico Letta ha dichiarato che per il Pd "si annuncia una fase costituente nella quale ci saranno tante idee, candidature diverse, che porteranno vivacità".

Uno dei candidati, Stefano Bonaccini ha invece dichiarato:

"Mi auguro che chiunque si candidi alla guida del Pd dica che, indipendentemente dall'esito, guai a una ennesima scissione. I nostri elettori non ne possono più".

Per chiamare poi il partito dei sindaci:

"Per costruire un nuovo gruppo dirigente", evidenzia il governatore, che sia "pragmatico, radicato, che abbia a cuore il Paese" si punti sui sindaci.

"Abbiamo una classe dirigente di amministratrici, di amministratori - evidenzia Bonaccini - che sono molto preparati, molto capaci, che sono stati spesso in panchina. Io partirei da loro".

E a proposito di primi cittadini è 'calda' anche la pista che porterebbe alla candidatura del sindaco di Firenze, Dario Nardella - come già anticipato da Matteo Renzi in un'intervista di qualche giorno fa proprio sulla candidatura alla segreteria del partito democratico da parte del primo cittadino fiorentino.

Ma non è finita: lui, era stato uno dei primi nomi a circolare come candidato alla segreteria non appena Enrico Letta - dopo la sconfitta alle elezioni - aveva annunciato la sua uscita dalla guida dei democratici e così, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, era stato un nome tra quelli più 'spendibili' per il dopo Letta.

E' proprio il primo cittadino della città marchigiana a chiedere un "congresso davvero costituente" ma ha anche sottolineato che fino al 27 gennaio c'è tempo per i nomi. "Vorrei aprire un confronto - ha sottolineato - perché fino ad oggi si è discusso molto di più dei nomi e delle facce dei potenziali candidati, ma a me piacerebbe anche che si discutesse delle idee".

Fonte foto: Pagina Facebook Enrico Letta e Commons Wikimedia