Tu sei qui: PoliticaPositano, il consigliere comunale Giorgio Francesco Russo rassegna le proprie dimissioni dal Consiglio Comunale
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 7 agosto 2025 12:39:47
Il consigliere comunale Giorgio Francesco Russo ha scelto di rassegnare le proprie dimissioni dal Consiglio Comunale di Positano. Di seguito la sua lunga e sentita nota rivolta ai cittadini, in cui ripercorre il cammino degli ultimi anni e motiva le ragioni della sua decisione.
"Carissimi Positanesi,
Dopo cinque anni dal mio ingresso nella vita politica attiva, avvenuto ai tempi del Covid, quando l'umanità, tragicamente colpita dalla terribile malattia, riscoprì i valori della fratellanza e dell'amore per il prossimo, io entrai nella Casa Comunale con il preciso e unico scopo di prestare il servizio che mi avevate affidato con il voto.
E proprio a causa del Covid, che ha provocato la proroga di un anno della scadenza del mandato, io, con tutti gli altri consiglieri e insieme a te, Sindaco, sono ancora qui.
Oggi, alla scadenza naturale del mandato consiliare, è il momento dei bilanci.
Già da qualche mese avevo incominciato a guardare indietro, ad analizzare le cose fatte, a verificare se e quali obiettivi fossero stati raggiunti. Cercavo di capire quanto fosse ancora lontano il traguardo che contavo, insieme ai miei compagni di viaggio, di raggiungere nel corso dei cinque anni di lavori che ci preparavamo ad affrontare.
Amareggiato e triste mi dico che ho fallito. E con me hanno fallito tutti quelli che siedono nei banchi di una maggioranza politica che non ha conseguito molti e significativi risultati del programma che allora ci proponemmo per essere scelti da Voi, Cittadini di questa splendida città.
Insieme a me hai fallito tu, Sindaco, e chi ha governato te e la città con il solo intento di prepararsi al ritorno e di far crescere il suo potere.
Tutti abbiamo tradito i Cittadini che ci avevano dato fiducia per cinque anni, e anche quelli che non ci avevano scelti sono stati rinnegati e non solo perché non avevano le nostre idee.
Il traguardo non era ambizioso, né occorrevano grandi risorse o competenze per compiere il programma di costruire una città diversa.
Dapprima non capivo, poi non ho voluto capire e, infine, mi sono stupito dell'iniquità con la quale, in dispregio di leggi e regolamenti, l'azione amministrativa veniva attuata con comportamenti completamente diversi a parità di condizioni: favorevoli per pochi e particolarmente aggressivi e nocivi per la gran parte dei Positanesi (soprattutto a danno degli umili e tolleranti).
Gli ultimi di questa città (che ne conta molti) sono stati calpestati anche nella loro dignità di esseri umani, privati del diritto di essere Cittadini, inascoltati o beffati da tutti gli abitanti del palazzo, eletti e non eletti (i secondi gestiti dai primi).
E, tra gli ultimi, i soprusi e le angherie nei confronti di lavoratori che non si sono piegati alla logica del potere, rivelano la viltà di chi intende sottomettere le menti che amano pensare.
L'urbanistica è stato il settore centrale e trainante della cattiva amministrazione, nel quale il concedere e il negare si sono coniugati con l'appartenenza a una fazione o con l'amicizia (o l'inimicizia) di un personaggio o, ancora, con il possesso di un potere proprio, o, infine, con l'esercizio del potere di chi lo ebbe dal Popolo.
E intorno all'urbanistica, che ha prodotto inquinati legami tra politica e burocrazia, ha gravitato tutto il resto: lavori pubblici, viabilità e traffico, concessioni e appropriazioni di suolo pubblico, nonché passi carrai e "strisce blu", commercio, esercizi pubblici e tutto il rimanente ancora.
Ma, forse, dico cose note, sulle quali non occorre dilungarsi. Basta rimarcare l'atmosfera di grande caos che disorienta residenti e turisti, quella che ha cancellato la magia che i nostri ospiti avvertivano nelle strade e nell'aria e che ha reso la nostra città nota nel mondo perché unica, inimitabile e dotata di un raro spirito d'accoglienza.
Vado via perché mi ero obbligato con i Positanesi a offrire loro una gestione rinnovata della "cosa pubblica", qualificata da comportamenti giusti ed equi, caratterizzata dall'accesso generalizzato agli atti e agli uffici, da tenere aperti soprattutto nella mentalità dei funzionari.
Vado via e mi auguro di vedere, nel prossimo futuro, una città dotata di servizi adeguati in ogni settore, grazie a un diverso modo di amministrare, che non è difficile attuare, se si è onesti, trasparenti, sensibili alle esigenze dei Cittadini e, soprattutto, se si è imparziali.
Vado via per le totali divergenze di valori con i miei compagni di viaggio e, soprattutto, con colui che ci ha guidati, nel quale avevo creduto.
Vado via, chiedendo scusa ai Cittadini, di cui ho tradito la fiducia, con la speranza che continuino a riconoscermi il possesso di quei valori che li indussero ad eleggermi, cinque anni fa, per questi cinque anni trascorsi inutilmente.
Per tali ragioni, comunico al Consiglio Comunale di Positano le dimissioni, immediate ed irrevocabili ai sensi di legge, dalla carica di Consigliere Comunale".
Positano, 7 Agosto 2025
Giorgio Francesco Russo
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