Tu sei qui: Politica«Se togli il Reddito di Cittadinanza ammazzo te e tua figlia», minacce social a Giorgia Meloni
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), mercoledì 7 dicembre 2022 10:06:36
Tra otto mesi alcuni beneficiari perderanno il Reddito di Cittadinanza. Il provvedimento della premier Giorgia Meloni ha creato un clima di odio e sui social sono apparsi vari tweet contro l'attuale presidente del Consiglio.
"Se togli il reddito di cittadinanza ammazzo te e tua figlia", "Ci vuole la morte di lei e sua figlia", "Veramente, attenta! Finiscila con sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza, senno ti ammazzo lo capisci?". Sono alcune delle gravissime minacce indirizzate alla leader di Fratelli d'Italia, a cui sono arrivati molti messaggi di solidarietà e vicinanza di tanti esponenti politici e dei ministri del governo.
Giovanni Donzelli, volto emergente di FdI, accusa: "Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti".
"Solidarietà a Giorgia per le gravi e vergognose minacce, mi auguro ferma condanna da parte di tutte le forze politiche. Avanti con determinazione per l'Italia e gli italiani", scrive invece Matteo Salvini.
Il deputato FdI Marco Cerreto parla di "vergogna infinita, siamo al limite" e chiede direttamente che "Giuseppe Conte condanni quanto accaduto".
Le forze dell'ordine hanno identificato il responsabile delle minacce è stato identificato, un 27enne, disoccupato, residente nella provincia aretusea. Nonostante l'utente utilizzasse uno pseudonimo, le attività tecnico investigative hanno permesso l'identificazione dell'odierno indagato. Sulla base delle evidenze investigative, l'Autorità giudiziaria ha disposto la perquisizione domiciliare ed informatica nei confronti dell'uomo, indagato per violenza privata aggravata nei confronti del Presidente del Consiglio. Gli operatori specializzati del Centro di Sicurezza Cibernetica Sicilia Orientale della Polizia Postale hanno proceduto al sequestro di apparecchiature informatiche e dell'account social utilizzato per la condotta criminosa.
Foto: Giorgia Meloni
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