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Tu sei qui: Salute e BenessereBrasile boccia Sputnik: «Contiene adenovirus replicante». A rischio piani del governatore De Luca
Scritto da (Maria Abate), giovedì 29 aprile 2021 12:41:31
Ultimo aggiornamento giovedì 29 aprile 2021 12:41:31
Brutte notizie in tema di vaccini anti-Covid. Il Brasile ha detto no al vaccino russo Sputnik «per diversi motivi», in particolare perché «contiene adenovirus replicante». A segnalarlo è stata l'Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria brasiliana Anvisa.
Come i vaccini di AstraZeneca e di Johnson & Johnson, anche Sputnik V utilizza l'adenovirus per trasportare all'interno del nostro organismo il materiale genetico del coronavirus (SARS-CoV-2), in modo che il sistema immunitario impari a riconoscerlo senza dover affrontare un'infezione vera e propria con tutti i rischi che ne conseguono. I virus inattivati mantengono la loro capacità di penetrare nelle cellule, ma sono poi incapaci di riprodursi. Ma, la capacità di replicarsi dell'adenovirus è stata riscontrata in tutti i lotti del vaccino Sputnik V ricevuti, nonostante l'azienda avesse dichiarato che il proprio vaccino contenesse adenovirus inattivati.
«Il problema di "Sputnik" sembra essere grave. Il vaccino dovrebbe essere costituito da virus incapace di replicarsi, mentre TUTTI i campioni analizzati in Brasile contenevano virus IN GRADO DI REPLICARSI. Non stupisce la bocciatura all'unanimità», spiega il virologo Roberto Burioni.
E pensare che il governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva puntato su Sputnik la speranza di vaccini ulteriori da somministrare alle categorie produttive, al di fuori dell'età.
«Completare l'immunizzazione della Campania entro quest'autunno vuol dire che dobbiamo somministrare 60mila dosi al giorno. Perciò, nei giorni scorsi, dopo settimane di trattative abbiamo stipulato un contratto con l'azienda che produce Sputnik e abbiamo prenotato dosi che verranno acquistate con risorse della Regione e somministrate dopo l'approvazione dell'Ema o dell'Aifa», aveva dichiarato lo scorso 26 marzo.
Ma, viste le circostanze, è assai probabile che Ema e Aifa non lo approveranno.
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