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Coltivato fin dall'antichità e riscoperto nel Cinquecento dal botanico Linneo, il carciofo è uno degli ortaggi più apprezzati della dieta mediterranea, disponibile sui mercati da dicembre a giugno. Tra le varietà più note figurano i carciofi di Chioggia e quelli romani, con una produzione eccellente proveniente dalla Sardegna.

La pianta contiene la cinarina, una sostanza dal sapore amarognolo che favorisce la digestione e stimola il fegato. Questa si concentra soprattutto nel gambo e nelle foglie, che non andrebbero scartate: possono essere spremute o utilizzate per preparare succhi e tisane depurative.

Dal punto di vista nutrizionale, 100 grammi di carciofo apportano 18 mcg di vitamina A, 9 mg di vitamina C, 0,10 mg di vitamina B₂, 1 mg di ferro, 40 mg di calcio e 67 mg di fosforo, per un totale di sole 37 calorie.

È un alimento ricco di acido malico e citrico, utile per stimolare la secrezione biliare, ridurre il colesterolo e migliorare la funzione epatica. Grazie alla sua azione diuretica, contrasta la ritenzione idrica e favorisce la purificazione del sangue, aiutando anche contro l'arteriosclerosi.

In cucina, il carciofo va consumato fresco: una volta cotto, si conserva male e perde parte delle sue proprietà. I cuori teneri possono essere gustati crudi, tagliati sottili e conditi con olio, limone e qualche fogliolina di menta.

Interessante anche l'uso cosmetico: frullato con succo di limone, il cuore del carciofo diventa una maschera naturale che tonifica ed elasticizza la pelle.

Una curiosità: secondo la tradizione, il carciofo avrebbe anche virtù afrodisiache, motivo in più per non farlo mancare in tavola.

Foto di repertorio: Sabine van Erp da Pixabay