Salute e BenessereParalizzata e in coma, 23enne partorisce al Policlinico di Bari: lei e il piccolo stanno bene

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Paralizzata e in coma, 23enne partorisce al Policlinico di Bari: lei e il piccolo stanno bene

La giovane era stata rinvenuta dai familiari svenuta sul pavimento della sua abitazione a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), mercoledì 4 gennaio 2023 08:46:59

Nonostante fosse paralizzata, in coma e alla 35esima settimana di gravidanza, una 23enne di origini tarantine ha dato alla luce il suo bambino grazie alle cure ricevute al Policlinico di Bari.

Come scrive Repubblica, la giovane era stata rinvenuta dai familiari svenuta sul pavimento della sua abitazione a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale.

Inizialmente stabilizzata a Taranto, la 23enne è stata poi presa in carico dell'unità operativa di Medicina fisica, Riabilitazione e Unità spinale unipolare del Policnico di Bari. Il lavoro di sinergia interdisciplinare con il team di ginecologi dell'unità operativa diretta dal professor Ettore Cicinelli, ha reso possibile la gravidanza.

"Ciò anche grazie alla collaborazione interdisciplinare dei colleghi di ginecologia e della neonatologia e terapia intensiva neonatale. Il bambino sta bene e la mamma, faticosamente ma con costanza, sta recuperando la sua funzionalità cognitiva e motoria", racconta la professoressa Marisa Megna, che dirige l'unità operativa di medicina fisica, riabilitazione e unità spinale unipolare del Policlinico.

Il bambino è stato ricoverato per alcuni giorni nella neonatologia e terapia intensiva neonatale diretta dal professor Nicola Laforgia. Notizie incoraggianti anche per la madre. Dopo il parto, lo staff ha sottoposta la 23enne alla stimolazione transcranica a corrente diretta che prevede l'utilizzo non invasivo della corrente elettrica a bassa intensità per favorire la neuromodulazione delle zone dell'encefalo deputate al linguaggio e al movimento. "È stato emozionante e commovente vedere la donna muovere il braccio e la mano destra, abilità in precedenza venuta meno come conseguenza dell'accidente cerebrovascolare. La paziente è giovane, ha ampie possibilità di recupero", conclude la professoressa Megna.

Foto copertina: Repubblica

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