Tu sei qui: Salute e BenessereSanità, nei pronto soccorso mancano 5mila medici e 12mila infermieri
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 5 novembre 2022 21:38:36
La situazione della sanità italiana non è delle migliori (e da diverso tempo) e gli ultimi due anni di emergenza pandemica non hanno di certo aiutato un sistema già precario.
Simeu - Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza - denuncia come nei pronto soccorso italiani manchino oltre 5.000 medici e 12.000 infermieri, in fuga da un lavoro usurante e malpagato.
Non solo, a causa dei tagli ai posti letto, le attese per un ricovero sono sempre più lunghe: problemi organizzativi "frutto di decenni di errori di programmazione" che hanno portato in 10 anni a un raddoppio della mortalità dei pazienti in attesa di esser trasferiti in reparto.
A chiedere a gran voce che vengano prese decisioni in modo celere per "salvare i pronto soccorso dalla crisi nella quale sono sprofondati" è la Società italiana medicina di emergenza urgenza (Simeu), che scenderà in piazza a Roma il 17 novembre.
Secondo i dati forniti da Simeu, i pazienti destinati al ricovero in attesa di un posto letto arrivano fino a più di 800 al giorno in regioni popolose come il Lazio o la Campania, con oltre 600 persone in attesa da più di 24 ore. E l'aumento della mortalità nell'ultimo decennio in Pronto soccorso a causa del mancato ricovero è stata di oltre 100%.
"La difficoltà al ricovero per mancanza di posti letto", spiega Beniamino Susi, vicepresidente Simeu, non significa solo il disagio di tanti pazienti che attendono per giorni in barella: "nel giro di 10 anni l'indice di mortalità in Pronto soccorso si è moltiplicata in quanto sono aumentati i pazienti critici che un tempo avrebbero trovato posto nei reparti di degenza e che oggi invece attendono troppo a lungo un posto letto".
"La medicina di emergenza urgenza - spiega Antonio Voza, segretario nazionale Simeu - opera in quel preziosissimo tempo che può fare la differenza tra la vita e la morte di una persona. Un compito cruciale che richiede specialisti preparati e non lascia spazio all'improvvisazione".
Cosa, invece, sempre più frequente per la carenza di personale dovuta alla fuga di medici e infermieri dal pronto soccorso e il conseguente sempre maggiore ricorso a cooperative private.
La mattinata di giovedì 17 novembre i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso e del 118, si sono dati quindi appuntamento a Lungotevere Ripa, per chiedere al nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci "provvedimenti urgenti per sanare le difficoltà strutturali del sistema".
Una "visione strategica" è necessaria soprattutto in vista dell'arrivo dell'inverno. "Abbiamo davanti i mesi più difficili: la stagione fredda, tra influenza e malattie respiratorie - conclude il presidente nazionale Fabio De Iaco - porterà, come sempre, anziani e fragili ad affollare i Pronto Soccorso. Un'emergenza annuale ampiamente prevista, che sarà più pericolosa che mai, vista la condizione delle strutture e degli operatori".
Fonte foto: Foto diStockSnapdaPixabay e Commons Wikimedia
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