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Dopo le polemiche che hanno accompagnato il suo intero cammino alle Olimpiadi di Parigi 2024, Imane Khelif è medaglia d'oro nella categoria 66 kg della boxe femminile.

L'atleta algerina classe 1999 ha battuto con verdetto unanime la cinese Liu Yang in un match dominato: l'avversaria, infatti, non è mai riuscita né a tenere testa né a prendere il sopravvento su Khelif, capace di aggiudicarsi il titolo ai punti dopo tre riprese.

Dopo il match, le due pugili si sono abbracciate brevemente prima di ricevere il verdetto. Questo trionfo segna il primo oro per l'Algeria nel pugilato femminile, dopo il successo maschile di Hocine Soltani nel 1996 ad Atlanta.

Questa vittoria arriva dopo settimane difficili, in cui Khelif ha ricevuto numerose critiche riguardanti il suo aspetto fisico e la sua idoneità a competere, che hanno portato a speculazioni sulla sua identità di genere. Nonostante ciò, Khelif ha affermato con fermezza di essere una donna e di essere pienamente qualificata per partecipare. Erroneamente la pugile algerina è stata spesso definita trans ma, sulla base delle informazioni disponibili, Khelif è una persona intersex (i suoi livelli di testosterone sono più alti di quelli ritenuti normali in una donna).

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