Tu sei qui: Storia e Storie50 cicloamatori ripercorrono il mitico percorso di Fausto Coppi da Caserta a Somma Vesuviana
Inserito da (Admin), domenica 12 maggio 2024 12:14:37
A quasi 80 anni di distanza dal ritorno alle corse del grande campione di ciclismo Fausto Coppi (Castellania,15 settembre 1919 - Tortona, 2 gennaio1960), un gruppo di circa 50 cicloamatori ha celebrato il suo retaggio ripercorrendo il percorso che quotidianamente lo vedeva pedalare da Caserta a Somma Vesuviana. L'evento, che ha avuto luogo grazie all'impegno dell'Associazione Amici di Fausto Coppi in collaborazione con Amici in Bici - Bruno Della Valle, ha non solo rievocato la passione sportiva di Coppi, ma ha anche messo in luce l'intima amicizia che lo legava a Giuseppe D'Avino, il falegname del posto che gli donò la bici che lo riportò alle competizioni.
Durante la seconda guerra mondiale Coppi, caporale del 38º Reggimento di fanteria della Divisione "Ravenna", viene catturato il 13 aprile 1943, dagli inglesi a Capo Bon in Africa; il 17 maggio seguente viene introdotto nel campo di concentramento di Medjez el Bab, in Tunisia, per poi arrivare a quello di Blida, vicino ad Algeri.
La prigionia in Africa si conclude il 1 febbraio del 1945, quando il campione, in qualità di automobilista aggregato alla RAF in Italia, s'imbarca su un piroscafo che da Algeri lo porta a Napoli, ormai sotto il controllo degli Alleati. Sin dall'arrivo in Italia Coppi, sofferente a causa della malaria e di un ulcera gastrica inizia a cercare il modo per riprendere l'attività professionistica. A Caserta incontra il calciatore del Napoli Umberto Busani, che lo mette in contatto con Gino Palumbo, giornalista che lavora alla redazione sportiva della Voce e futuro direttore della Gazzetta dello Sport.
Proprio a questi si rivolge il ciclista: «Sono Coppi e vorrei tornare a correre, ma ho soltanto una bici militare con le gomme piene che mi procurano dolori continui. Il suo giornale mi può aiutare?» Palumbo lancia subito un appello: «Date una bicicletta a Fausto Coppi». Rispondono in tre. Viene scelta l'offerta di Giuseppe D'Avino, un falegname di Somma Vesuviana, che regala una Legnano da corsa, color verde oliva.
Angelo D'Avino, testimone diretto di questa storica amicizia e figlio di Giuseppe, ricorda con affetto le storie del padre. "Era un rapporto basato sull'ammirazione reciproca e su momenti di vita quotidiana, come le pedalate nel Borgo del Casamale o i pranzi a base di pasta fresca inzuppata nel latte, piatto preferito di Coppi" racconta Angelo.
Il percorso storico è stato arricchito dalla presenza di figure di spicco come Angelo Damiano, campione olimpico e contemporaneo di Coppi. La pedalata si è conclusa davanti al Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo con l'accoglienza della banda locale, Antonio Seraponte, e i saluti del sindaco e dell'Assessore agli Eventi e Cultura di Somma Vesuviana.
Il sindaco di Somma Vesuviana ha sottolineato l'importanza dell'evento come momento di riscoperta e valorizzazione del patrimonio culturale locale. "Somma Vesuviana non è solo il luogo dove Coppi veniva ad allenarsi, ma è un vero e proprio gioiello storico, che va dall'antica cinta muraria al Castello di Lucrezia D'Alagno, caro anche a Totò", ha affermato il primo cittadino.
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