Tu sei qui: Storia e StorieCrisi da Covid-19, per Pino Aprile si riparte dal Sud. Nel libro “Il male del Nord” la fotografia dell’Italia disunita
Inserito da (Maria Abate), venerdì 26 giugno 2020 10:57:02
«In tanti borghi e paesi il lockdown è stato inutile, la Lombardia ha voluto fermare il Sud perché non voleva ripartire per ultima, ma così ci ha danneggiato inutilmente. È la dimostrazione che nel Sud bisogna riporre speranza, che qui c'è margine per crescere e rimetterci in piedi. Nella Costituzione Italiana c'è scritto tutto il necessario, se tutti i diritti fossero davvero garantiti a tutti».
È con queste parole dette a "La città di Salerno" che Pino Aprile, giornalista, scrittore e fondatore del Movimento 24 Agosto Equità Territoriale, presenta il suo nuovo libro: Il male del Nord. Perché o si fa l'Italia da Sud o si muore.
La lente impietosa del coronavirus ha fotografato con brutale evidenza l'Italia com'è, rendendo palesi falle che sono secolari. La cosiddetta superiorità del Nord rispetto al Sud si è sgretolata, dice Aprile, per pura incapacità dei dirigenti, tra i quali "salva" soltanto Zaia. E parla di «scelte di caratura criminale» e di «reato di propagazione dell'epidemia» da parte della classe politica lombarda, che avrebbe contribuito a diffondere il Covid-19 in tutta Italia per sottostare al volere di Confindustria, che non voleva la chiusura.
«Stanno venendo fuori - dichiara il meridionalista - cose strane su appalti e sull'ospedale immaginifico che si è rivelato un buco mangiasoldi. Pensate se l'avessero fatto a Napoli, dove un ospedale di emergenza è stato attrezzato in tempi record e con un quinto dei soldi di quelli spesi a Milano».
Per Aprile il Sud è la zona del futuro, quella che funziona; il nord quella del passato. «Se l'Italia non sarà in grado di ripartire da Sud, se si tenteranno di imporre nuovamente i fallimentari modelli del passato, allora si spezzerà definitivamente. Se non sarà finalmente equa e unita, allora non sarà proprio più niente», afferma.
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