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Tu sei qui: Storia e StorieGuerra in Ucraina, Patriarca Kirill: «Giusto combattere, è contro lobby gay»
Scritto da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 8 marzo 2022 08:44:06
Ultimo aggiornamento martedì 8 marzo 2022 08:44:06
"L'invasione in Ucraina? E' giusto combattere, è una guerra contro la lobby gay". E' una frase tratta dal sermone, pronunciato nella Domenica del Perdono, nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, del patriarca di Mosca Kirill, noto per la sua posizione filo-putiniana.
Il patriarca ortodosso ha giustificato, per non dire appoggiato, il conflitto in Ucraina dopo che "per otto anni ci sono stati tentativi di distruggere ciò che esiste nel Donbass, dove c'è un rifiuto fondamentale dei cosiddetti valori che oggi vengono offerti da chi rivendica il potere mondiale".
Per Kirill "oggi esiste un test per la lealtà a questo potere, una specie di passaggio a quel mondo 'felice', il mondo del consumo eccessivo, il mondo della 'libertà' visibile. Sapete cos'è questo test? È molto semplice e allo stesso tempo terribile: è una parata gay".
Dopo aver fatto riferimento a "questa primavera offuscata da gravi eventi legati al deterioramento della situazione politica nel Donbass", Kirill ha incentrato tutto il resto del sermone sulla necessità di lottare contro i modelli di vita promossi dalle parate gay: "Se l'umanità riconosce che il peccato non è una violazione della legge di Dio - ha osservato -, se l'umanità concorda sul fatto che il peccato è una delle opzioni per il comportamento umano, allora la civiltà umana finirà lì". E le parate gay "sono progettate per dimostrare che il peccato è proprio una delle variazioni del comportamento umano. Ecco perché per entrare nel club di quei Paesi che rivendicano il potere mondiale è necessario organizzare una parata del gay pride - ha proseguito Kirill -. E sappiamo come le persone resistono a queste richieste e come questa resistenza viene repressa con la forza. Ciò significa che si tratta di imporre con la forza un peccato condannato dalla legge di Dio, e quindi, di imporre con la forza alle persone la negazione di Dio e della sua verità".
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