Tu sei qui: Storia e Storie «Ho scritto i miei romanzi a Ravello», la rivelazione del Premio Strega Antonio Scurati a “Il Corriere del Mezzogiorno”
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 15 luglio 2020 12:11:18
«Credo che Torello oggi incarni il vero spirito di Ravello. È uno sposalizio felice tra la natura stessa e il lento e intelligente lavoro dell'uomo», così il Premio Strega Antonio Scurati in un'intervista pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno lo scorso lunedì 13 luglio, a firma di Michelangelo Iossa.
Di Torello, Scurati ama che sia rimasto un «luogo antico, meraviglioso e appartato, proprio come mi apparve quando lo vidi per la prima volta negli anni ‘70».
Proprio in quegli anni, infatti, lo scrittore basò qui il suo buen retiro. «La mia famiglia acquistò una casa contadina con piccoli terrazzamenti di limoni e orti molto curati. Quella casa è l'epicentro delle nostre estati da quattro decenni».
«Quando arrivammo qui non era stata ancora costruita la rotabile. Raggiungevamo la nostra casa soltanto a piedi, affrontando lunghe scalinate: arrivare a Ravello, nella sua piazza per poter incontrare i nostri amici era piuttosto faticoso», racconta Scurati.
E poi fa una rivelazione: «Tutti i miei romanzi sono stati scritti, integralmente o parzialmente, in questa casa. Per scrivere il libro "Il bambino che sognava la fine del mondo" feci ancora di più: presi in affitto un piccolo appartamento nel cuore antico di Torello, poco distante dalla nostra abitazione».
Anche M. L'uomo della provvidenza, secondo capitolo della trilogia scuratiana di cui Benito Mussolini è protagonista, che sarà nelle librerie a settembre.
«Non possiamo permetterci di credere che esista una sola ‘eredità passiva' dei luoghi, non siamo eredi testamentari che certificano soltanto l'esistenza di un patrimonio. Il futuro del borgo di Torello risiede nel preservare ciò che è un valore sommo. In un'ottica di modernità, è doveroso tutelare il suo paesaggio rurale», chiosa lo scrittore, che nel 2019 fu nominato cittadino onorario di Ravello.
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