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Tu sei qui: Storia e StorieMaltempo: i pescatori della Costiera Amalfitana e il rito di «spezzare» le trombe marine
Scritto da (Maria Abate), lunedì 9 settembre 2019 08:57:37
Ultimo aggiornamento lunedì 9 settembre 2019 08:57:37
I temporali di fine estate sono forse i più preoccupanti. Sabato mattina a Positano ha imperversato la tempesta e in lontananza è stata avvistata una tromba marina al largo de Li Galli. Le foto di Fabio Fusco ci lasciano incantati e allo stesso tempo ci fanno venire in mente le tradizioni della Costa d'Amalfi.
Anticamente (ma qualcuno continua a farlo ancora oggi), per placare il mal tempo i pescatori provano a "spezzare" la tempesta. Per salvarsi la pelle quando una tromba marina li sorprendeva in mare aperto, i pescatori non si perdevano d'animo e "scioglievano" un nodo delle funi che portavano in barca, per poi pronunciare una sorta di formula magica, probabilmente tratta dai salmi della Bibbia. Un rituale che si tramandano gelosamente da secoli e che mai potrà essere svelato a chi non fa parte della categoria, ma che accomuna un po' tutta la gente del Mar Mediterraneo, insieme a un immenso bagaglio di tradizioni condivise, seppur con qualche modifica territoriale.
In Sicilia, infatti, il rito ricorre in una versione diversa, che riprende comunque il gesto dello "spezzare". I pescatori di Taranto facevano il segno della croce per tre volte in direzione della tromba d'aria e "tagliavano" l'aria nello stesso punto con un coltello dal manico nero, pronunciando frasi dal valore magico.
Riti tra sacro e profano, questi dei pescatori come anche quelli contro il malocchio delle massaie, che non vanno dimenticati.
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