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Tu sei qui: Storia e StoriePositano. San Pietro al San Pietro, una tradizione che si rinnova da più di mezzo secolo a Laurito
Scritto da (Admin), mercoledì 6 luglio 2022 08:00:23
Ultimo aggiornamento mercoledì 6 luglio 2022 19:17:08
di Massimiliano D'Uva
Giovedì 29 giugno 2022, ore 20, Laurito, Positano, San Pietro. Un articolo serio inizia sempre geolocalizzando il luogo dove si sono svolti i fatti, la data e, forse solo in ambito militare, l'ora in cui sono avvenuti.
Qui però la precisione è d'obbligo e non per motivi tecnici ma per far comprendere quanto lavoro, amore e dedizione c'è dietro l'organizzazione di un evento che da più di 50 anni si rinnova, ogni anno, per la festa dedicata all'apostolo Pietro che dà il nome alla prestigiosa struttura ricettiva che domina la baia di Laurito a Positano.
Siamo arrivati puntualissimi, attrezzati di smartphone, macchine fotografiche e drone, per ampliare il nostro archivio digitale, sempre avido di nuovi contenuti. Confesso che quella di quest'anno è stata per me la prima partecipazione ai solenni festeggiamenti di San Pietro a Positano. Infatti, nonostante abbia sempre vissuto in Costiera Amalfitana, la concomitanza dei festeggiamenti del Santo Patrono della piccola frazione omonima di Maiori, ha impedito questa esperienza.
Ogni cosa arriva al momento opportuno e, avessi partecipato a una edizione del passato, avrei potuto forse inquinare il mio giudizio, mettendo in relazione i due eventi. Proprio Carlo Cinque, proprietario e manager della struttura mi ha confermato questa teoria: infatti, nonostante il piazzale antistante la piccola chiesa fosse gremito di autorità, turisti e positanesi, la sua impressione è che ci fosse "meno gente del solito".
Dopo la messa, la statua del Santo viene portata in processione, accompagnata dalla banda musicale e dai fedeli, lungo la Statale con diverse soste, passando davanti al Ristorante la Taverna del Leone e fermandosi per l'ultima volta nello spiazzale delle Ceramiche Casola e poi far ritorno al San Pietro, dove si affaccia dalla terrazza di copertura dell'albergo per salutare il mare guardando verso Praiano, quando da una barca ormeggiata in rada partono dei piccoli colpi d'artificio in segno di saluto e rispetto per il santo protettore dei pescatori.
Il gabbiotto che ospita gli addetti all'accoglienza nel parcheggio de Il San Pietro di Positano si trasforma per l'occasione in un avamposto di controllo degli accessi alla struttura, consapevoli che in una serata come questa, tutti i posti sono prenotati e/o riservati da un anno all'altro e il protocollo di sicurezza attivato non lascia spazio alle interpretazioni. Contingentati gli accessi per garantire a tutti gli ospiti presenti di godere al meglio dell'ormai famoso spettacolo pirotecnico.
Tutte le maestranze - dal frenetico ticchettio delle tastiere dei pc dei manager della struttura, impegnati nell'invio di mail e comunicazioni varie, all'ultimo sorriso di chi rappresenta l'anima del San Pietro interfacciandosi con gli ospiti, passando per i capi servizi, schierati a garantire il perfetto funzionamento di ogni reparto - sono organizzate in modo impeccabile, come piccoli plotoni di un esercito che si sostengono a vicenda con l'unico obiettivo di rendere indimenticabile questa serata.
A dirigere queste donne e questi uomini d'azione è Vito Cinque, proprietario e manager della struttura, fratello minore di Carlo, un professionista dell'ospitalità che vive l'albergo quotidianamente, conoscendo e governando ogni singolo reparto, coadiuvato in ogni settore da differenti consulenti e collaboratori.
La capacità di ospitare è un'arte che Vito coltiva fin da bambino: ne è prova il fatto che nonostante il ristorante sul mare fosse a fine servizio e completo in ogni ordine di posto, per noi aveva conservato un tavolo direttamente in cucina, regalandoci un'esperienza che ci ha lasciato senza fiato, per la qualità del cibo degustato e, soprattutto, per il piacere di conversare con la brigata, impegnata nella realizzazione di piatti esclusivi sotto la guida dello Chef Alois Vanlangenaeker.
Con un'ora di anticipo sull'inizio dello spettacolo pirotecnico, ci portiamo sulla scogliera del beach club dell'albergo in cui erano da poco sbarcati i "fuochisti" che avrebbero diretto lo spettacolo da terra tramite un ponte radio. Con loro anche Carlo Cinque, con i figli Virginia e Giuseppe e alcuni loro ospiti che hanno preferito questa singolare angolazione rispetto a quella più classica, dalla meravigliosa terrazza che guarda sia Positano che Praiano. E proprio Giuseppe, sulle orme di zio Vito, ha dapprima chiesto spiegazioni sul funzionamento del ponte radio e del telecomando a controllo numerico e poi, con la supervisione di Marco e Leandro Mansi, di Pirotecnica Mansi, ha azionato gli spari, dal primo all'ultimo.
Una menzione a parte merita l'attore più piccolo della serata. Mentre installavamo le videocamere e testavamo il drone, ha attirato la nostra attenzione un giovane a bordo di un piccolo gommone che si è occupato per tutto il tempo di supportare e trasportare i fireman e i pirotecnici dai tre zatteroni alla scogliera de Il San Pietro e viceversa. Stiamo parlando di Alessandro Russo, tredici anni, che con una professionalità e un'abnegazione da adulto ha guidato sul mare il team, sotto l'attenta supervisione di papà Salvatore. Incuriositi da questo enfant prodige, abbiamo scoperto che nel suo dna c'è di più: la mamma è infatti Lucilla Lucibello e Alessandro, quindi, appartiene alla quarta generazione della grande famiglia Lucibello che da sempre rappresenta il biglietto da visita per chi arriva dal mare a Positano.
«Ha il mare nel sangue, fin da piccolo. - ci ha confidato papà Salvatore - Gioca, studia, gli piacciono i videogiochi e gli smartphone come tutti i bambini, ma come ha l'occasione di guidare una lancia a remi, una barca, un gommone o solamente stare vicino a chi li guida, lascia tutto e va».
A descrivere il meraviglioso spettacolo pirotecnico sarà il video montato da Leopoldo De Luise e che alleghiamo nella sezione completa di tutti i media in basso. Potremmo parlarvi dell'intrattenimento musicale organizzato sulla stupenda terrazza, dei finger food realizzati dagli chef o dei cocktail preparati dagli esperti mixologist ma sminuiremmo l'incredibile lavoro messo in campo da tutto lo staff de Il San Pietro che, con il sorriso di chi vive il proprio ruolo come una missione, quotidianamente trasforma questo luogo in un'esperienza unica da qualsiasi angolazione la si viva.
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