Tu sei qui: Storia e StorieRogo di Primavalle, Meloni: "Nel confronto politico mai più nemici da distruggere ma avversari con cui confrontarsi civilmente"
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 16 aprile 2023 18:32:15
di Norman di Lieto
Un rogo che venne appiccato sul pianerottolo di una abitazione di un condominio di via Bernardo da Bibbiena, nel quartiere di Primavalle, a Roma.
È il 1973, nella notte tra il 15 e 16 aprile: a subire quell'attentato fu Mario Mattei, netturbino e segretario della sezione cittadina del Movimento Sociale Italiano.
Mario, padre di 8 figli, riuscì a mettersi in salvo insieme alla moglie e ad altri 6 figli ma due di loro, sfortunatamente, morirono nel rogo: Virgilio, di 22 anni, e Stefano, di 8, non riuscirono a gettarsi dalla finestra e morirono così bruciati.
Gli attentatori lasciarono una rivendicazione sul posto.
Le indagini, puntarono subito sugli ambienti della sinistra extraparlamentare e vennero indagati appartenenti a Potere Operaio.
L'unico a finire in carcere per alcuni anni fu Achille Lollo a cui furono inflitti con sentenza definitiva, in una sentenza che non riconobbe l'aggravante terroristica, 18 anni di carcere.
La Procura gli contestò, assieme agli altri due imputati Manlio Grillo e Marino Clavo, il reato di incendio doloso, duplice omicidio colposo e uso di esplosivo e materiale incendiario. Grillo fuggì in Nicaragua e di Clavo si persero le tracce mentre Lollo prima della pronuncia definitiva della Cassazione riuscì a fuggire in Brasile. Per tutti e tre la pena venne dichiarata estinta, attraverso un complesso meccanismo di calcolo, il 12 ottobre 2003.
Nel 2005 i pm di piazzale Clodio riaprirono le indagini.
Vista l'impossibilità ad approfondire i temi di quella intervista, la Procura ottenne l'archiviazione del fascicolo processuale soprattutto in virtù della scadenza dei termini (due anni) per lo svolgimento degli accertamenti nei confronti dei tre indagati, citati da Lollo, nel frattempo morto il 3 agosto del 2021 a 70 anni all'ospedale di Bracciano, centro in provincia di Roma, dove si trovava ricoverato da alcuni giorni.
Sul rogo di Primavalle nel cinquantesimo anniversario dell'attentato è intervenuta la premier Giorgia Meloni che ha scritto in un messaggio inviato al presidente dell'Associazione Fratelli Mattei, Giampaolo Mattei:
"Il 16 aprile di cinquant'anni fa l'Italia e Roma hanno vissuto una delle pagine più buie della storia nazionale.
Quello che possiamo fare oggi è tenere viva la memoria di quanto accaduto, per evitare il pericolo di ricadute e condurre l'Italia e il nostro popolo verso una piena e vera pacificazione nazionale".
Prosegue ancora Meloni:
"Con il rogo di Primavalle e il barbaro assassinio di Stefano e Virgilio Mattei, il nostro popolo è stato costretto a prendere coscienza di una realtà che si andava affermando ma che in tanti continuavano a voler ignorare: l'odio cieco e totale nei confronti dell'avversario politico. Un odio allo stato puro che stava divorando la mente e il cuore di molti e che stava avvelenando la Nazione.
L'atroce uccisione di due giovani innocenti di 10 e 22 anni, colpevoli di essere figli del segretario della locale sezione del Movimento Sociale Italiano, fece toccare alla violenza politica un punto di non ritorno.
Mi auguro che nel confronto politico non ci siano più nemici da abbattere o da distruggere, ma soltanto avversari, con i quali confrontarsi civilmente e nel riconoscimento reciproco. Buon lavoro", conclude la presidente del Consiglio.
Fonte foto: pagina Facebook Giorgia Meloni
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