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Storia e Storie

Dall’opposizione al Patto Atlantico alla critica delle guerre contemporanee

Sandro Pertini, il discorso contro la NATO che oggi sembra una profezia

Il 7 marzo 1949 il senatore socialista Sandro Pertini si oppose con forza all’adesione dell’Italia al Patto Atlantico. Il suo discorso al Senato, dimenticato per decenni, oggi torna a interrogare le coscienze, tra scenari di guerra, blocchi contrapposti e politiche di potenza che minacciano la pace globale

Inserito da (Admin), mercoledì 16 aprile 2025 09:21:00

"Questo Patto Atlantico è uno strumento di guerra". Con queste parole, il 7 marzo 1949, Sandro Pertini prendeva la parola in Senato per dichiarare la propria netta opposizione all’adesione dell’Italia al Patto Atlantico, quello che pochi mesi dopo sarebbe divenuto ufficialmente la NATO. In un’Italia ancora convalescente dalla guerra e profondamente divisa sul piano ideologico, l’intervento del futuro Presidente della Repubblica fu uno dei più appassionati e radicali mai pronunciati in Parlamento. E oggi, a 75 anni di distanza, quelle parole sembrano scritte per noi.

Il contesto internazionale era quello della Guerra Fredda nascente: la Grande Alleanza antifascista si era dissolta, e al suo posto prendeva forma una logica di blocchi contrapposti. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica si preparavano a dividersi il mondo. Pertini, reduce della Resistenza e figura simbolo del socialismo democratico, vide subito nel Patto Atlantico non uno strumento di difesa ma l’anticamera di una nuova guerra.

"Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa - denunciava in Aula – scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente...".

Pertini non si limitò a criticare la politica internazionale degli Stati Uniti. Rivendicò anche il sacrificio dell’Unione Sovietica nella lotta al nazifascismo e mise in guardia contro l’uso dell’Italia come base per nuove guerre. Parole che oggi, in un’epoca segnata da conflitti permanenti, missioni militari senza fine e nuove tensioni est-ovest, appaiono inquietantemente attuali.

"Senza il suo sforzo eroico – aggiungeva – le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista… E noi socialisti sentiamo che se domani per dannata ipotesi dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova ‘Santa Alleanza’, con l’Unione Sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti…"

In tempi in cui la NATO continua a espandersi e ad essere protagonista in scenari di guerra in Ucraina, Medio Oriente e nel Pacifico, le domande poste da Pertini suonano come un richiamo. Di chi è la sovranità dei popoli? Quanto pesa oggi la voce di chi si oppone alla guerra?

Ecco il discorso integrale del Sen. Sandro Pertini, come risulta dagli atti parlamentari:

«Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra…
Ma il nostro voto è ispirato anche a un’altra ragione. Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa, scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente…

Una "Santa Alleanza" in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che porterà in sé le premesse di una nuova guerra e non le premesse di una pace sicura e duratura. Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica. Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l’Unione Sovietica ha dato durante l’ultima guerra. Essa è la nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista…

E noi socialisti sentiamo che se domani per dannata ipotesi dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova "Santa Alleanza", con l’Unione Sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti…

Parecchi di voi si rallegrarono quando videro piegata sotto la dittatura fascista la classe operaia italiana e costoro non compresero che, quando in una nazione crolla la classe operaia, o tosto o tardi con la classe operaia, finisce per crollare la nazione intera…

Oggi noi abbiamo sentito gridare "Viva l’Italia" quando voi avete posto il problema dell’indipendenza della patria. Ma non so quanti di coloro che oggi hanno alzato questo grido, sarebbero pronti domani veramente a impugnare le armi per difendere la patria. Molti di costoro non le hanno sapute impugnare contro i nazisti. Le hanno impugnate invece contadini e operai, i quali si sono fatti ammazzare per l’indipendenza della patria!

Onorevole Presidente del Consiglio, domenica scorsa a Venezia, in piazza San Marco, sono convenuti migliaia di partigiani da tutta l’Italia e hanno manifestato precisa la loro volontà contro la guerra, contro il Patto Atlantico e per la pace. Questi partigiani hanno manifestato la loro decisione di mettersi all’avanguardia della lotta per la pace, che è già iniziata in Italia. Essi sono decisi a costituire con le donne, con tutti i lavoratori una barriera umana onde la guerra non passi.

Questi partigiani anche un’altra volontà hanno manifestato, ed è questa: saranno pronti con la stessa tenacia, con la stessa passione con cui si sono battuti contro i nazisti, a battersi contro le forze imperialistiche straniere qualora domani queste tentassero di trasformare l’Italia in una base per le loro azioni criminali di guerra.

Per tutte queste ragioni noi voteremo contro il Patto Atlantico.»

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