Tu sei qui: Storia e StorieScoperti resti umani mummificati agli Scavi di Pompei. Zuchtriegel: «Sepoltura inusuale che rivela tanto»
Inserito da (Maria Abate), martedì 17 agosto 2021 17:06:06
Resti umani mummificati, capelli e ossa di un individuo inumato in una antica sepoltura, rinvenuta presso la necropoli di Porta Sarno, a est dell'antico centro urbano di Pompei. Sulla lastra marmorea, posta sul frontone della tomba, un'iscrizione commemorativa del proprietario Marcus Venerius Secundio richiama, straordinariamente, lo svolgimento a Pompei di spettacoli in lingua greca, mai prima attestati in maniera diretta.
Si tratta dell'ultima scoperta avvenuta nel corso di una campagna di scavo promossa nell'area della necropoli di Porta Sarno, dal Parco Archeologico di Pompei e dall'Università Europea di Valencia.
«La struttura sepolcrale, risalente agli ultimi decenni di vita della città, è costituita da un recinto in muratura, sulla cui facciata si conservano tracce di pittura: si intravedono piante verdi su sfondo blu. Il personaggio di Marcus Venerius Secundio - che compare anche nell'archivio di tavolette cerate del banchiere pompeiano Cecilio Giocondo, proprietario della domus omonima su via Vesuvio - era uno schiavo pubblico e custode del tempio di Venere. Una volta liberato, aveva poi raggiunto un certo status sociale ed economico, come emergerebbe non solo dalla tomba piuttosto monumentale, ma anche dall'iscrizione: oltre a diventare Augustale, ovvero membro del collegio di sacerdoti dediti al culto imperiale, come ricorda l'epigrafe, "diede ludi greci e latini per la durata di quattro giorni". Non meno eccezionale dell'iscrizione risulta la sepoltura di Marco Venerio Secundio. Si tratta di uno degli scheletri meglio conservati ritrovati nella città antica. Il defunto fu inumato in una piccola cella di 1,6 x 2,4 metri posta alle spalle della facciata principale, mentre nella restante parte del recinto sono state riscontrate due incinerazioni in urna, una in un bellissimo contenitore in vetro appartenente a una donna di nome Novia Amabilis».
Così il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel.
«Pompei non smette di stupire e si conferma una storia di riscatto, un modello internazionale, un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi», ha dichiarato ad ANSA il ministro della cultura Dario Franceschini, nel ringraziare «le tante professionalità dei beni culturali che con il loro lavoro non smettono di regalare al mondo risultati straordinari che sono motivo di orgoglio per l'Italia».
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