Tu sei qui: Storia e Storie"Se": equilibro e capacità sono la ricetta di Kipling per essere donne e uomini di questi tempi
Inserito da (Admin), venerdì 17 gennaio 2025 08:49:53
Ci sono parole che attraversano i secoli senza perdere la loro forza evocativa. Tra queste, il poema "Se" di Rudyard Kipling, pubblicato per la prima volta nel 1910, rimane una guida morale e un invito alla resilienza per generazioni di lettori.
In un'epoca di grande incertezza e sfide globali, mai più di ora, questi versi riecheggiano con una potenza straordinaria, offrendo spunti di riflessione per affrontare la vita con dignità e coraggio. Dalla gestione del successo e della sconfitta all'importanza di mantenere la calma nelle avversità, Kipling traccia un ritratto universale di ciò che significa essere uomini e donne capaci di affrontare ogni situazione con equilibrio e determinazione.
La poesia, tradotta in decine di lingue, continua a trovare spazio nelle scuole, nei libri di crescita personale e sui social network, dove è spesso citata come fonte di ispirazione. E oggi, in un mondo dominato da messaggi rapidi e superficialità, "Se" rappresenta una pausa per riscoprire i valori fondamentali della vita.
Ma qual è il segreto del successo di questi versi? Probabilmente la loro semplicità e universalità. "Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te la perdono" è un monito che riecheggia in ogni contesto, dalla sfera personale a quella professionale, ricordandoci l'importanza di restare fedeli a noi stessi anche quando le circostanze sono avverse.
Se
"Se saprai mantenere la testa quando tutti
intorno a te la perdono e te ne fanno una colpa;
se saprai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma saprai tenere nel giusto conto anche i loro dubbi;
se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
o essendo calunniato non rispondere con calunnie,
o essendo odiato non lasciarti prendere dall'odio,
e tuttavia non sembrar troppo buono né parlare troppo saggio;
Se saprai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se saprai pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
se saprai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare quei due impostori allo stesso modo;
se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o guardare le cose a cui hai dedicato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
Se saprai fare un'unica pila delle tue fortune
e rischiarla in un sol colpo a testa o croce,
e perdere, e ricominciare daccapo senza mai fiatare una parola sulla perdita;
se saprai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a servire al tuo scopo quando sono esausti,
e a tener duro anche quando in te non resta altro
tranne la Volontà che dice loro: "Tenete duro!";
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
o passeggiare con i Re senza perdere il senso comune;
se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti;
se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo;
se saprai riempire l'inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
e - quel che più conta - sarai un Uomo, figlio mio!"
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