Tu sei qui: Storia e StorieStefano Pontecorvo: Italiano dell'anno 2021 per "italics Magazine"
Inserito da (Admin), mercoledì 22 dicembre 2021 11:23:35
Si è conclusa domenica la consueta votazione annuale organizzata da giornale americano italics Magazine (https://www.italicsmag.com) per scegliere il personaggio italiano dell'anno. Ad avere la meglio Stefano Pontecorvo, Alto rappresentante civile della NATO, originario di Positano.
Il papà di Stefano era di Positano, il suo nome era Virgilio, anche lui Diplomatico, sposato con la signora Fausta. Nato a Bangkok, per motivi di lavoro del padre, ha trascorso alcuni anni della sua adolescenza proprio a Kabul, sempre a seguito del papà. Stefano si è sempre considerato un positanese ed ha sempre e con costanza frequentato Positano, dove, fino a pochi anni fa, aveva anche casa.
Tra i personaggi di spicco scelti dalla testata giornalistica per cui si poteva votare l'Italiano dell'anno 2021 c'erano (in ordine di pubblicazione): Mario Draghi, Marcell Jacobs, Khaby Lame, Måneskin, Roberto Mancini, Giorgio Parisi, Federica Pellegrini, Gino & Cecilia Strada, Beatrice Vio.
Ecco l'articolo integrale tradotto dalla nostra redazione:
Votare, sia per i leader politici che per i partner di una gara di ballo, è quasi sempre un atto che coinvolge suscitando dibattiti anche accesi. Magari per parlare del motivo per cui abbiamo votato una certa persona, quale significato attribuiamo al nostro voto e cosa speriamo dica sul futuro. Il voto è sempre un momento di confronto democratico, non perché sia il segno di una società fiorente, ma perché ci permette almeno l'occasione per una bella chiacchierata.
La valanga di voti a favore di Stefano Pontecorvo ha innescato le stesse conversazioni sia tra i nostri lettori (italics Magazine) che hanno partecipato alle votazioni con le proprie ragioni sia tra i componenti della redazione. Ognuno di noi aveva le sue opinioni sulle incredibili imprese che erano state raggiunte da ciascuno dei dieci candidati. Eravamo tutti d'accordo sul fatto che l'Italia ha avuto un grande anno, non solo per i riconoscimenti, ma per le numerose manifestazioni di gentilezza, empatia e umanità. Ma quando si trattava di chi volevamo simboleggiare il meglio di ciò che eravamo e il meglio che speravamo di diventare, la scelta è stata semplice.
Mentre la maggior parte degli italiani si preoccupava di dove e come si sarebbero svolti i loro piani di Ferragosto, Stefano Pontecorvo era intimamente coinvolto in uno dei più grandi e spettacolari ponti aerei della storia. L'evacuazione dell'Afghanistan nell'agosto 2021 è stata ostacolata da tutti o quasi i fattori immaginabili: i leader stranieri sono stati accecati dall'avanzata fulminea delle truppe talebane nella capitale Kabul, e ancora più sconcertati dalla velocità con cui l'allora presidente Ashraf Ghani uscì di scena. Tutto ciò ha portato a decisioni affrettate e ottiche disordinate, il peggior cocktail in tempi come questi. In effetti, mentre gli elicotteri ronzavano in aria sopra ambasciate e consoli, gli osservatori attenti non hanno potuto fare a meno di notare le somiglianze con la caduta di Saigon e una debacle nota come Operazione Frequent Wind. A quei tempi, anche i nomi in codice erano decisamente infelici.
Ma in mezzo a tutto il caos e la confusione, c'era un uomo che riusciva a rimanere calmo a terra e contemporaneamente fungeva da ancora di salvezza per il mondo esterno. Pontecorvo era in Afghanistan come ambasciatore Nato dal giugno 2020, entrando in carica in un momento delicato della storia di un Paese già delicato. Era stata raggiunta una tenue pace tra gli Stati Uniti e i talebani, basata su un drastico impegno dell'allora presidente Trump di ritirare tutte le truppe statunitensi dal paese. La stessa NATO si trovava nella non invidiabile posizione di dover sostenere e persino aiutare a coordinare gli sforzi di un'amministrazione statunitense che sembrava nel migliore dei casi disinteressata agli sforzi di ricostruzione in Afghanistan, e Pontecorvo era la persona di riferimento per i gruppi divergenti di tutto il mondo politico, sociale e culturale del paese. Per la maggior parte, era un mandato donchisciottesco; in quegli ultimi giorni di agosto era impossibile.
Eppure è proprio allora che Stefano Pontecorvo è uscito dallo sfondo ed è diventato esattamente ciò di cui il mondo, e in particolare l'Afghanistan, aveva bisogno. Mantenere l'aeroporto internazionale di Kabul aperto e le partenze in sicurezza è stata un'impresa titanica con sfide che andavano dall'elaborazione dei visti alla protezione degli aerei militari all'impedire ai civili di mettere a rischio la propria vita saltando nel vano ruota di un jumbo jet. Non possiamo nemmeno immaginare il caos che deve essere stato, ma grazie alla sua squadra, non abbiamo mai visto la catastrofe che sarebbe potuta accadere. Invece, 124.000 persone hanno lasciato l'Afghanistan in sicurezza in 14 giorni. Per gli appassionati di sport, quella quantità di persone riempirebbe i Churchill Downs, sede del Kentucky Derby. Per gli appassionati di geografia, si tratta solo della popolazione di Salerno. E se nessuno dei due dipinge il quadro, 124.000 amici che hanno chiamato o scritto e hanno avuto i loro messaggi ascoltati dalle persone che amavano, 124.000 famiglie che hanno dormito meglio per la prima notte in settimane o mesi. Sono 124.000 volte che Stefano Pontecorvo ha fatto il suo lavoro, e lo ha fatto bene.
Leggi l'articolo originale in lingua inglese: STEFANO PONTECORVO: ITALIAN OF THE YEAR 2021
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