Tu sei qui: Storia e StorieTre anni dall'addio a Pietro. Positano ricorda un angelo salito al cielo troppo presto
Inserito da (Admin), giovedì 3 dicembre 2020 11:44:43
"Tre anni che non sei più con noi, ma ti ritrovo in ogni gesto, in ogni momento della giornata, in ogni pensiero, e, quando guardo la luna, in quell'istante, sento ancora di più la tua presenza" sono le parole di Zio Sosò, Giuseppe Guarracino, per ricordare il prematuro addio al piccolo Pietro Fusco, volato in cielo il 3 dicembre del 2017.
Il giornalista e fotografo professionista Massimo Capodanno lo ha ricordato sul suo blog Positano My Life con una serie di scatti: «Un essere vivente può morire, ma l'artista che è in lui mai. Rimarrà sempre nella nostra mente e nel nostro cuore. Tre anni fa Pietro ci lasciava molto prematuramente. Lo voglio ricordare con alcune foto che feci pochi mesi prima in occasione di una mostra che fece nella Pinacoteca di Positano. Aggiungo il link del post affinché tutti possano ricordarlo (Clicca qui)»
Il ricordo del sindaco Giuseppe Guida, all'epoca assessore: «Ho conosciuto Pietro nel 2017 in occasione della sua Mostra "Visti da Pietro" nella Pinacoteca Comunale e sono rimasto affascinato dalla tecnica del Pixel Art utilizzata nelle sue opere, ognuna delle quali caratterizzata da un intrinseco significato, ma soprattutto mi ha colpito il suo linguaggio, le sue idee, le sue abilità: un ragazzo di 12 anni a cui avrei dedicato ore ed ore delle mie giornate per ascoltarlo, perché in poche battute è riuscito subito a catturare l'attenzione di tutti i presenti. Farò scrigno delle sue parole, affinché il mio impegno e la mia dedizione verso i giovani possano essere caratteristiche essenziali del mio operato, perché giovani e progettazione fanno rima con "Futuro". É mia intenzione infatti lavorare costantemente per poter offrire ai nostri giovani un avvenire ricco di condivisione e nuove prospettive.Ciao Pietro, sarai per noi fonte di energia come un fiume in piena»
Ed infine il ricordo sincero e commovente dei "suoi" Murattori:
"Caro Maestro, Sarebbe molto facile scrivere di tanti ricordi, dei momenti passati insieme, delle speranze e delle bugie, sogni e progetti, ma sarebbe scrivere per la gente, per scrivere di un Noi ristretto, quasi un vanto, una dimostrazione del tesoro che ci hai donato e che sei stato, e che avrebbe meritato molta più attenzione, e partecipazione, e in parte lo abbiamo già fatto. No Pietro, oggi e domani resteremo in silenzio, perché tutto quello che dobbiamo dire lo leggi nei nostri cuori, nelle anime, e chissà quante volte, avrai asciugato le nostre lacrime, mentre ci dicevi: "coraggio c'è di peggio". Quante volte la tua mano si è poggiata sulle nostre spalle, per spronarci ad andare oltre la delusione, oltre i nostri fallimenti e gli errori, e lo sconforto a volte così infantile, da farci vergognare di noi stessi, e scusaci se non ti abbiamo "sentito" a volte certe cose ti fanno chiudere i sensi anche agli amici più cari, a quelli più vicini. Sappiamo che comprensivo adesso stai sorridendo, e che sai tutto, e pur se sei stato un gigante e potresti guardarci dall'alto, ci sei vicino, e cammini al lato, perché le uniche volta che ci hai preceduto era quando stavi sulla sedia a rotelle, e anche adesso che ci incoraggi ad essere migliori, e a fare del bene sempre, ci sembra di sentirti, mentre che ci dici: coraggio "ci sarà di meglio"... ed io, è lì che vi aspetto. Tuoi Murattori"
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