Tu sei qui: Storia e StorieTrotula, la prima donna medico: grazie a lei l'ostetricia divenne una scienza medica
Inserito da (Maria Abate), martedì 10 dicembre 2019 12:16:38
C'è stato un tempo, il Medioevo, in cui la salute delle donne passava per mani esclusivamente femminili e le donne avevano un ruolo fondamentale nelle scienze mediche. In particolare, la nascita veniva considerata un evento riguardante esclusivamente le donne.
Le donne durante il parto sono sempre state aiutate da altre donne, che si "specializzavano" in questa attività: nell'antica Roma erano chiamate Obstetrices, che significa "colei che sta davanti", non nel senso di qualcuno che "sta davanti a colei che partorisce", ma di qualcuno che è più avanti nel tempo e nell'esperienza.
Trotula De Ruggiero è la più nota tra le mulieres Salernitanae, ovvero le appartenenti a quella cerchia di studiose che insegnavano o erano attive intorno alla Scuola medica di Salerno. La sua figura fu celebre nel Medioevo in tutta Europa, in particolar modo per gli studi legati alla sfera femminile, anche se l'idealizzazione della sua figura, divenuta quasi leggendaria, ha portato alcuni studiosi a metterne in dubbio la storicità.
Nacque a Salerno, dalla nobile famiglia normanna De Ruggiero, famosa al suo tempo per aver donato a Roberto il Guiscardo parte dei propri averi per la costruzione del Duomo di Salerno e, grazie alle sue origini, ebbe l'opportunità di intraprendere studi superiori e di medicina. A lei è attribuito, pur con qualche controversia, il trattato De passionibus mulierum ante in et post partum, edito a stampa solo nel 1544, a Strasburgo, nell'edizione tarda di George Krant.
Il De passionibus segna la nascita dell'ostetricia e della ginecologia come scienze mediche, nel pieno di un Medioevo che rinchiudeva le donne in chiostri monacali o in matrimoni strumentali. Trotula compie regolari studi di medicina alla Scuola Medica Salernitana e diventa la prima donna a cui viene riconosciuto lo status di medico. Ottiene il prestigioso titolo di Magistra.
Nel suo trattato Trotula parla delle donne con estrema cura scientifica, ma anche con dolcezza. Vi ritroviamo consigli per il parto, la necessità di suturare le lesioni, i comportamenti da adottare da parte della puerpera e indicazioni su come gestire il neonato. L'ultima parte è addirittura dedicata alla cura estetica con ricette cosmetiche che riguardano la pelle, il sorriso, le labbra, i capelli. Un testo che dà importanza alla cura che la donna deve a se stessa: per Trotula la bellezza è il riflesso di un corpo sano e della sua armonia con l'universo. Inoltre, per la prima volta, una donna medico parla esplicitamente di argomenti sessuali, senza alcun accento moralistico.
Diversi studiosi - rileggendo Trotula - hanno promosso l'adozione di posizioni di parto erette (posizioni accovacciate, in piedi, in ginocchio e a quattro zampe), per i paesi occidentali perché richiedono uno sforzo muscolare minore. La posizione litotomica, infatti, è comoda per l'ostetrica perché consente di accedere più facilmente al perineo, ma non per la donna perché il travaglio è svolto contro la forza gravitazionale.
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