Tu sei qui: Storia e StorieUmberto Fragola, il professore che trasformò Positano in un palcoscenico internazionale
Inserito da (Admin), martedì 9 settembre 2025 15:51:22
Il 5 aprile 2006 si spegneva Umberto Fragola, professore, giurista e uomo di cultura che lasciò un segno indelebile nella storia della Costiera Amalfitana. A lui si deve, a partire dal gennaio del 1958, l'impulso decisivo che trasformò Positano in una destinazione di rilievo internazionale, grazie al suo incarico di presidente dell'Azienda di soggiorno e turismo, appena istituita.
Fragola non era soltanto un raffinato intellettuale, ma un autentico pioniere del turismo inteso come pilastro economico. Negli anni Sessanta, in un clima di diffuso scetticismo, fondò la prima "università degli studi turistici" con sede nel castello di Faicchio, in provincia di Benevento, poi trasferita a Napoli con il nome di "Libera Facoltà di Scienze Turistiche". Un progetto visionario, che anticipava di decenni il riconoscimento accademico delle discipline legate al turismo.
Sulla stampa beneventana, Mario Pedicini lo definì «un autentico signore, elegante senza esibizionismi, ironico quanto basta, puntuale negli impegni, né indolente né prepotente». Una descrizione che ben restituisce l'immagine di un uomo capace di coniugare la cultura classica, forgiata presso i Benedettini di Cava de' Tirreni, con una modernità aperta e sorridente.
Sotto la sua guida, Positano divenne un punto di riferimento per scrittori, attori e artisti, anche grazie al prestigioso premio "Saraceno d'oro", che richiamò figure di primo piano della letteratura, del cinema e del teatro. La sua azione non si limitava però alla promozione turistica: negli anni Settanta fu presidente del Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli, mentre la sua passione per la musica lo portò a frequentare assiduamente l'Accademia di Santa Cecilia a Roma.
Elisa Del Giudice, in una commossa rievocazione del 2006, lo ricordò come «cordiale ed estroverso», capace di trasmettere la sua vastissima cultura nelle conversazioni private, amante della buona tavola e delle feste, che con la moglie organizzava nella loro casa in cima al paese di Positano. Non semplici ricevimenti mondani, ma momenti di autentica condivisione, come sottolineò Olghina de Robilant su Lo Specchio nel 1964: «A circa tremila scalini di salita, in modo da trasformare la mondanità in un segno di sincera devozione».
Oggi, a distanza di quasi vent'anni dalla sua morte, resta vivo il ricordo di un uomo che seppe anticipare i tempi, immaginando un turismo colto, sostenibile e integrato con la vita culturale.
Umberto Fragola fu davvero - per usare le parole dell'amico Sigismondo Nastri - un personaggio che ha fatto grande la Costiera.
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