Tu sei qui: Territorio e AmbienteComitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” chiede a opposizioni di far fronte comune contro il Depuratore consortile a Maiori
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 10 febbraio 2021 11:27:12
Lo scorso 8 gennaio è stato pubblicato dalla Provincia di Salerno il bando di gara d'appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione del grande depuratore consortile nell'area Demanio del Comune di Maiori.
Il comitato "Tuteliamo la Costiera Amalfitana" ha inviato una lettera ai Consiglieri Comunali di minoranza Elvira D'Amato, Salvatore Della Pace, Giampiero Romano e Marco Cestaro, alle liste "Maiori di Nuovo", "Idea Comune" e al gruppo "Cambiamo Rotta" per chiedere di sostenere fattivamente una petizione da sottoporre ai cittadini per fermare l'opera.
«Un'opera calata dall'alto, senza tenere conto delle peculiarità del territorio, che presenta moltissime incognite, alla quale affluiranno i reflui di ben altri 5 comuni della Costiera; opera che si sostituisce senza valide motivazioni alla possibile alternativa, mai valutata seriamente, della condotta sottomarina per il depuratore di Salerno», scrivono gli attivisti.
Infatti, il depuratore dovrà servire un bacino di utenza molto esteso che ingloba Maiori, Ravello, Scala, Atrani, Minori e Tramonti. Nel comune terminale, Maiori, saranno concentrati tutti gli impianti di adduzione provenienti dalla Costiera, nel centro storico, con tubi di mandata e centrale idroelettrica nel Corso Reginna, camera di sollevamento all'Hotel Splendid, sfioro "troppo pieno" in condotta sottomarina in caso di emergenza.
«Maiori, da San Francesco a Costa D'Angolo e dal lungomare al Demanio, si trasformerà in grande meccanismo di depurazione della costiera amalfitana, un grande ricettacolo per il collettamento dei reflui di altri 5 comuni limitrofi, 6 con l'eventuale aggiunta di Amalfi. Un meccanismo che si può inceppare o danneggiare in ogni sua componente. Il depuratore di Amalfi, che utilizza la medesima tecnologia, sta mostrando tutti i limiti di una scelta che può comportare serie problematiche ambientali e di inquinamento olfattivo da reflui; per Maiori bisogna considerare il fattore moltiplicativo del megaimpianto», spiegano i promotori del Comitato.
E aggiungono: «L'amministrazione di Antonio Capone sta operando per la nostra città una scelta irreversibile e senza appello che comporterà, tra l'altro, la definitiva compromissione di un'area ad alto valore naturalistico, sempre e comunque storicamente ignorata da tutte le amministrazioni negli ultimi 30 anni».
«Come comitato civico - annunciano - abbiamo scelto la strada politica della petizione popolare invitando i cittadini ad orientare la scelta. Però, iniziative di contrasto possono anche trovare sostanziale sostegno popolare attraverso l'impegno concreto di chi rappresenta in questo momento la maggioranza degli elettori della nostra città: le opposizioni unite. Esse rappresentano quella maggioranza di cittadini che è sicuramente legittimata ad esprimere un forte parere contrario e ad esperire insieme a noi un tentativo, anche a livello di giustizia amministrativa, avverso ad un'opera potenzialmente dannosa per la comunità locale e la Costiera».
Infatti, scrivono, «noi come comitato civico insieme a voi come rappresentanti istituzionali, rappresentativi di oltre il 60% dei voti validi alle ultime elezioni amministrative, abbiamo la possibilità di provare a chiedere la sospensione della procedura in atto ai fini di un approfondimento su possibili alternative, utilizzando ove non ascoltati anche gli strumenti messi a disposizione dalla giustizia amministrativa. Tocca a Voi, a cui viene delegato tale onere e onore, decidere se tentare, insieme a noi, di fermare questo scempio».
«Vi chiediamo dunque, inizialmente, di sostenere fattivamente e patrocinare la petizione per indurre l'Amministrazione a fermare la procedura, approfondire la problematica, verificare seriamente la fattibilità della condotta per Salerno, analizzare eventualmente anche altre alternative possibili. In più vi chiediamo di percorrere insieme, eventualmente, anche strade di ostruzionismo a livello amministrativo per forzare una sospensione del processo In sintesi, tentare di salvare Maiori da una scelta irreversibile e potenzialmente problematica e pericolosa per l'economia della nostra città», chiosano.
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