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Tu sei qui: Territorio e AmbienteFanfani interpreta il canto di Paolo e Francesca a Praiano: «Non ho mai recitato Dante in un tale paradiso!»
Scritto da (Maria Abate), sabato 18 luglio 2020 10:05:32
Ultimo aggiornamento sabato 18 luglio 2020 10:05:55
«Ho recitato i versi di Dante in ogni angolo di Italia ma mai in un paradiso come questo», ha detto ieri Giuseppe Fanfani, alla presentazione del suo ultimo libro. Ed è un paradosso, visto che si è parlato dell'Inferno.
Lo scrittore ha ammaliato tutti a Praiano, nella suggestiva piazza San Gennaro, con la sua personalissima interpretazione dell'Inferno di Dante Alighieri. L'occasione è stata la presentazione del suo ultimo libro "Dante 699. L'Inferno illustrato", pubblicato il 1° gennaio scorso da Maretti Editore.
Fanfani ha recitato i versi del V canto della Divina Commedia, quelli che narrano la struggente storia di Paolo e Francesca, e l'ha commentato trattando le varie tematiche in essi presenti, specie quella del rapporto tra amore e peccato nella visione medievale.
Ad accompagnare i versi, i suoi disegni di corpi estremamente realistici nella sofferenza infernale. Siamo nel cerchio dei lussuriosi, trascinati da una bufera incessante, che simboleggia la forza della passione sessuale cui essi non seppero opporsi in vita. Dante li definisce peccator carnali, / che la ragion sommettono al talento.
I versi recitati da Fanfani sono tra i più celebri dell'intera Commedia:
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
«L'amore, che non consente a nessuno che sia amato di non ricambiare, mi prese per la bellezza di costui con tale forza che, come vedi, non mi abbandona neppure adesso», dice Francesca a Dante.
Il suo amore con Paolo è nato per una reciproca attrazione fisica, scattata durante la lettura di un libro, il romanzo cortese di Lancillotto e Ginevra. Ma perché questo dovrebbe essere un peccato? Perché Paolo e Francesca devono soffrire all'Inferno per il loro amore? La loro colpa, per Dante, che ragiona secondo la mentalità medievale della castità prematrimoniale, non è tanto di essersi innamorati, ma di aver messo in pratica il comportamento peccaminoso dei due personaggi letterari: i due hanno scambiato la letteratura con la vita e ciò ha causato la loro irrevocabile dannazione.
(Foto © Positano Notizie)
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