Tu sei qui: Territorio e AmbienteLa Costa d'Amalfi non dimentica Padre Carmine, ad Atrani una messa per il 50esimo anniversario di Sacerdozio
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 20 giugno 2023 11:27:32
Il 18 giugno scorso, nella Collegiata di S. Maria Maddalena di Atrani, l'Arcivescovo, Mons. Orazio Soricelli, il Clero diocesano e la Comunità Parrocchiale di Atrani hanno celebrato il 50esimo anniversario di Sacerdozio del compianto Parroco Don Carmine Satriano Casola.
L'Arcivescovo ha detto che era stata concordata una festa a sorpresa per Don Carmine, ma il Signore ha deciso diversamente e lo ha voluto con sé.
Don Carmine è stato ordinato presbitero nel 1973 e ha svolto il ministero di parroco in diverse parrocchie della diocesi Amalfi-Cava. Tutti i fedeli lo ricordano come un uomo dolce, affabile, sempre disponibile all'ascolto e all'aiuto. Don Carmine è stato colpito da un brutto male nell'ultimo anno, ma non si è arreso e ha sempre servito la comunità con amore.
«Anche se avremmo voluto festeggiare oggi insieme a lui, a noi resta la fortuna, il privilegio, l'onore di aver conosciuto Padre Carmine- ha dichiarato il sindaco di Positano, Giuseppe Guida-e questo ci consente questa sera di esprimere tutta la nostra gratitudine per tutto ciò che ci ha donato, ci ha donato il suo tempo sempre, ci ha donato la sua presenza, ha donato il suo amore a tutte le persone che ha incontrato nella sua vita e nella sua parola tutti noi abbiamo avuto la possibilità di rifugiarci, di trovare protezione, di trovare conforto. Mi piace ricordarlo con le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI, il giorno in cui si è presentato al popolo di Dio, definendosi un "umile e semplice lavoratore nella vigna del Signore": credo questo raffiguri bene quello che ha rappresentato per noi il nostro parroco. Vi ringrazio in particolare a nome di tutta la famiglia di Padre Carmine che è qui presente e mi ha chiesto di ringraziarvi per tutto ciò che gli avete donato, avete ricambiato l'amore che lui ha avuto per voi allo stesso modo».
«Volevo fare qualche semplice riflessione- ha detto il Sindaco di Atrani, Luciano De Rosa Laderchi-per non ripetere le cose che sono qualche giorno fa ci siamo detti a Positano. Quindici giorni rappresentano per me un lasso di tempo incredibilmente breve, sicuramente insufficiente a lenire il sentimento di dolore e di tristezza che tutti noi abbiamo provato per la scomparsa di don Carmine, una scomparsa che oltretutto ci ha colti di sorpresa: è vero, sapevamo tutti della sua malattia, della sua grande sofferenza per il brutto male che l'aveva colpito, eppure quando si era iniziato a parlare della giornata di oggi, di questa sua festa per i 50 anni di sacerdozio, del regalo che bisognava donare a don Carmine, lui era ancora tra noi, schivo come sempre, quasi a voler sminuire questo traguardo certamente importante della sua vita. Ma quindici giorni sono bastati per farci sentire la sua assenza: ci manca, mi manca la sua umanità, lui, uomo semplice, amico sempre disponibile per una parola di conforto, di sostegno a quanti ne avevano bisogno. Ci manca, mi manca il suo bisticcio con la sua autorevolezza: ci chiamava tutti noi, ciascuno con il proprio ruolo, alla correttezza, all'impegno, alla lealtà. Ci manca, mi manca il suo essere interlocutore sapiente ed attento dell'amministrazione comunale, entrambi protesi a realizzare il bene della comunità: sarebbe stata questa sicuramente una festa strana, una festa in cui il festeggiato avrebbe lasciato più doni lui a noi di quanti noi ne avremmo potuti lasciare a lui. Ricordo le parole che mi disse e che riporto non testuali, nel momento in cui parlavamo della solidarietà e lui disse: "La solidarietà è farsi carico del problema dell'altro, quell'atteggiamento che rende le persone capaci di andare incontro all'altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va al di là delle differenze e dei limiti e spinge a cercare insieme il bene comune". Ecco, questo è quello che don Carmine ha lasciato a me e che credo abbia lasciato a tutti voi e a tutta la comunità di Atrani».
Foto e fonte: Il Vescovado
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