CronacaIl Giro d'Italia arriva in Costa d'Amalfi tra tifo, striscioni di protesta e dediche a Nicola / FOTO-VIDEO

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Il Giro d'Italia arriva in Costa d'Amalfi tra tifo, striscioni di protesta e dediche a Nicola / FOTO-VIDEO

Tanti residenti, nei giorni scorsi, avevano chiesto di annullare la tappa o quanto meno di dirottare il Giro lungo un'altra strada in segno di rispetto per la morte di Fusco, precipitato col bus che guidava a Ravello

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 11 maggio 2023 16:29:28

Come da programma e nonostante le proteste dopo l'incidente in cui ha perso Nicola Fusco, il Giro d'Italia ha fatto tappa, questo pomeriggio, in Costiera Amalfitana.

Alle 14:13, i ciclisti hanno iniziato la salita verso il Valico di Chiunzi, 650 metri di altezza, per il Gran Premio della Montagna. Nonostante alcune gocce d'acqua che hanno condizionato la salite, la gara è proseguita senza troppi problemi e con la fuga di quattro ciclisti rispetto al resto del gruppo: Gavazzi, De Marchi, Clark, Quarterman e Delettre.

Gavazzi è stato il primo ad arrivare sul Valico di Chiunzi, seguito dagli altri quattro "fuggitivi". Dopo cinque minuti è toccato al resto del gruppo.

Dopo pochi minuti, i ciclisti hanno attraversato la strada dove, lunedì scorso, ha perso la vita il giovane autista di Agerola. Tanti residenti, nei giorni scorsi, avevano chiesto di annullare la tappa o quanto meno di dirottare il Giro lungo un'altra strada in segno di rispetto per la morte di Fusco, precipitato col bus che guidava a Ravello. Nonostante gli appelli, il Giro d'Italia è passato ugualmente per quel tratto e, in tale occasione, la telecronaca Rai ha voluto ricordare il 28enne scomparso prematuramente, soffermandosi anche sui numerosi striscioni, apparsi sulle strade della Divina, per protestare e denunciare le condizioni del manto stradale.

Dopo aver attraversato il bivio di Castiglione, Atrani, Amalfi e Praiano, i ciclisti sono arrivati a Positano intorno alle 15:23. In testa sempre i soliti cinque, con il resto del gruppo lontano quattro minuti (Cavendish a oltre cinque minuti). Anche qui altri striscioni di protesta, qualcuno in memoria dei giovanissimi Pietro Villani e Fernanda Marino, anche loro morti in incidenti stradali.

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